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MB Mangimi, la qualità rende

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Non è solo un’immagine, ma la storia di un territorio, di un’azienda, del lavoro concreto. Il nuovo logo di MB Mangimi, azienda nata nel 1966, con sede a Longiano, nella Romagna che sposa colline e riviere, è un percorso a ritroso nella nascita del futuro mangime: 6 chicchi di grano, con i colori della maturazione, dal verde tenero al biondo nutriente. Ed è una storia della crescita, questa reale, di un’impresa che ha fatto della qualità e della specializzazione nella filiera avicola i suoi punti di forza. “Dal 2002, anno in cui MB Mangimi ha prodotto 1,1 milione di quintali, siamo arrivati al 2013 con una produzione che ha superato i 3,5 milioni di quintali”, quindi produzione triplicata come spiega Francesco Menichetti, direttore generale dal 2011. Un trend di crescita che prosegue anche negli ultimi due anni con 500.000 quintali in più, con una nuova immagine, nuovi colori e il restyling della struttura produttiva, con la Qualità di sempre.

Qualità concreta – “Il nostro obiettivo è la qualità del prodotto – spiega Menichetti -, è rispondere alla esigenza principale che da sempre ha l’allevatore: “non avere problemi”. Ogni azione, ogni progetto, punta a mantenere alta la qualità in tutte le fasi del ciclo produttivo, dalla selezione dei fornitori al controllo in entrata di ogni materia prima, passando dalla ottimizzazione di ogni fase della produzione, fino al prodotto finito e alla distribuzione e consegna, perché anche la puntualità è una componente essenziale del servizio”. Un lavoro sintetizzato nello slogan “Qualità concreta” declinato nel messaggio “Qualità che rende”. Tutto parte da materie prime di qualità, che entrano in un percorso serrato di controlli. Il passo in più della mangimistica italiana. “Ho visitato numerosi mangimifici anche all’estero e credo di poter dire – afferma Menichetti – che il nostro laboratorio sia tra i migliori in fatto di monitoraggio delle materie prime e del prodotto finito”. E l’investimento sul laboratorio dello stabilimento, insieme alla certificazione 9001, sono importanti tasselli di questo mosaico completato dall’assistenza post-vendita e dalle innovazioni come i mulini utilizzati per la frantumazione dei cereali e le presse cubettatrici.

L’azienda è cambiata molto negli ultimi anni. Fondata negli anni ’60 dai fratelli Brandolini, Glauco, Tarcisio e Giancarlo, che riprendono il lavoro del padre Primo che già aveva avviato una precedente produzione e vendita di mangimi nella zona, l’azienda vive un primo grosso cambiamento nel 1997 con l’allargamento della base sociale che poi subirà un’altra significativa modifica nel 2004 con un ulteriore incremento della compagine societaria costituendo quella attuale. Resta inalterata la mission: specializzarsi, lavorare gomito a gomito con le filiere avicole, polli – galline ovaiole e riproduttori – per prodotti di qualità come uova e carne. “La specializzazione paga – sottolinea Menichetti –, ad ogni livello, nell’ottimizzazione delle linee produttive, ma anche nella gestione e nella formazione del personale. Non possiamo avere collaboratori che svolgono indifferentemente qualsiasi ruolo – continua il direttore generale della MB Mangimi -, perché ogni comparto ha bisogno di qualità specialistiche, soprattutto nell’ottica della responsabilizzazione, della risposta ai criteri di qualità. Se si presenta un problema, la specializzazione permette una correzione in corsa efficace e tempestiva”.


Un’idea di management che si applica a tutti i settori in cui è articolata oggi MB Mangimi e che “coltiva” un territorio che si estende oltre l’Emilia Romagna, alle Marche e all’Umbria, in parte al Lazio e al Veneto. Ai vertici dell’azienda ci sono il Presidente, Cav. Bernabini Umberto, l’Amministratore Delegato alle vendite e Vicepresidente Carlo Collinelli, che sono gli artefici e custodi dei successi finora raccolti e il Direttore Generale che coordina lo staff dirigenziale. E il Direttore Generale commenta le difficoltà della congiuntura economica per il settore mangimistico: “Il nostro obiettivo è crescere – spiega Menichetti – e per questo le tensioni sui mercati, che non consentono un momento di piena tranquillità, ci hanno portato ad acuire la sensibilità per le oscillazioni degli stessi, con un monitoraggio minuto per minuto di quello che accade. Ciò è possibile solo grazie al “cuore informatico” nell’azienda, composto da strumenti che ci tengono costantemente informati sull’andamento dei mercati mondiali”. Una battaglia quotidiana sui costi, che rappresenta, insieme alla qualità, l’altro volto della competitività, un modo di stare concretamente nella filiera agroalimentare. Riuscire ad avere i conti in ordine dà la tranquillità necessaria per fare bene il nostro lavoro – conclude Menichetti –, per crescere, per programmare gli investimenti, ma soprattutto per dare agli allevatori quello che chiedono, la certezza di un prodotto di “Qualità che rende”.

Cosimo Colasanto