Home Attualità Preoccupazioni sul benessere animale: la richiesta delle associazioni del settore zootecnico all’UE

Preoccupazioni sul benessere animale: la richiesta delle associazioni del settore zootecnico all’UE

582
0

I principali rappresentanti europei della filiera del bestiame hanno inviato alla fine di maggio una lettera ai commissari europei dell’Agricoltura, Janus Wojciechowski, e della Salute e della Sicurezza alimentare, Stella Kyriakides, per esprimere le loro preoccupazioni circa la revisione in corso della legislazione dell’UE sul benessere animale. Le associazioni, riporta European Livestock Voice – l’organizzazione che riunisce le associazioni europee che si occupano di settori quali benessere animale, alimentazione animale e allevamento – hanno chiesto una valutazione completa dell’impatto economico di questa riforma, ritenendo che il tempo e le risorse allocate per condurre una valutazione sull’impatto della legislazione sul benessere animale in allevamento non siano stati sufficienti.

Gli operatori del settore lamentano un silenzio totale da parte della Direzione generale per la salute e la sicurezza animale (DG SANTE), cui è stato chiesto di fornire tutti i mezzi necessari per una revisione socio-economica completa di tutta la legislazione sul benessere animale prima di avviare la revisione legislativa. La preoccupazione degli operatori del settore riguarda proprio le basi su cui la Commissione può valutare qualsiasi potenziale impatto, in quanto ottenere i dati necessari alle valutazioni è un processo costoso e che richiede tempo, con una pianificazione temporale che attualmente non corrisponde alle scadenze politiche stabilite dalla Commissione. Inoltre i firmatari della lettera sottolineano che i pareri dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) sono stati pubblicati in ritardo rispetto alle aspettative e lamentano in generale uno scarso coinvolgimento della categoria nell’elaborazione della riforma.

I firmatari sostengono che la Politica Agricola Comune (PAC) da sola non sia sufficiente per aiutare gli agricoltori a migliorare ulteriormente gli standard di produzione e di benessere animale e che sia necessaria una riflessione attenta su quanto tali cambiamenti siano fattibili sia dal punto di vista sia finanziario che fisico, considerando le distorsioni della concorrenza all’interno del mercato interno e i costi che comporterebbero.