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Silvio Ferrari: “L’aumento dei costi di produzione ha eroso la redditività della zootecnia. Formazione, sostenibilità e filiere le linee di crescita per il futuro”

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di Redazione

La crescita incontrollata dei prezzi delle materie prime, dei costi dell’energia e di quelli dei trasporti hanno colpito duramente l’industria mangimistica che, nel 2022, dopo anni di crescita produttiva, ha visto invertire la tendenza e chiudere con un segno negativo. L’aumento del fatturato complessivo, pur consistente, non è riuscito in alcun modo a compensare l’aumento dei costi complessivi. Questo ha generato una riduzione al limite della sopravvivenza dei margini industriali del settore. Pur in questa situazione di estrema difficoltà i mangimisti italiani hanno dimostrato prove di tenuta, soprattutto nella qualità dei prodotti offerti e nella capacità di supportare l’intera filiera zootecnica. A dirlo è Silvio Ferrari, presidente di ASSALZOO – Associazione Nazionale tra i Produttori di Alimenti Zootecnici (Confindustria-Federalimentare), nel corso dell’Assemblea annuale svoltasi a Milano presso l’Università “Luigi Bocconi”. Nel corso dell’evento sono stati illustrati i risultati conseguiti dall’industria mangimistica del 2022. 

“Quella dell’inflazione è stata una vera tempesta che ha coinvolto tutte le voci principali (materie prime, energia, trasporti) – spiega Ferrari – . Non che il 2021 fosse stato semplice, ma di certo il 2022 è stato molto più difficile. Abbiamo sofferto come settore. Abbiamo sofferto come aziende. La crescita di prezzi in entrata è stata talmente pesante e repentina che non è stato possibile compensarla sul prodotto in uscita e, per tenere in vita il settore zootecnico, abbiamo dovuto fare un passo indietro. È una situazione difficilmente ripetibile che ha messo a dura prova la capacità finanziaria delle aziende mangimistiche. Una scelta di responsabilità di cui siamo orgogliosi, senza la quale sarebbe stata a rischio l’intera filiera zootecnica e in particolare il settore dell’allevamento incapace di assorbire un così forte aumento dei costi di produzione”.

“Questa situazione altamente sfidante, oltre a dimostrare la resilienza della mangimistica – prosegue Ferrari – ha spinto Assalzoo a lavorare per garantire un futuro al settore, attraverso una precisa visione strategica capace di tenere insieme la capacità industriale, l’efficienza, la spinta alla sostenibilità ambientale e l’unità delle filiere zootecniche. Uno sforzo che tuttavia non può restare confinato solo su alcuni ma presuppone per il futuro l’impegno condiviso di tutte le componenti della filiera. L’Assemblea di quest’anno ha voluto essere l’occasione per sottolineare il ruolo del settore all’interno della filiera zootecnica, con una attenzione specifica alla crescita professionale del nostro management,  ma anche per evidenziare esempi concreti di un cammino comune con i nostri partner di filiera a sostegno del Made in Italy dei prodotti alimentari di origine animale, con una attenzione particolare al mondo DOP”. 

Formazione – Il rafforzamento delle capacità manageriali degli associati è una priorità dell’Associazione. Alcune delle iniziative più importanti che rientrano in questo ambito di attività sono: l’Assalzoo Marketing&Sales Management Academy in collaborazione con la SDA Bocconi, il percorso di sostenibilità ESG, lo sviluppo del Gruppo Giovani e un percorso dedicato alla sostenibilità ambientale, soprattutto relativamente al Life Cycle Assessment e al Product Environmental Footprint.

“Le iniziative promosse dall’Associazione – sottolinea Roberto Pavesi, vicepresidente Assalzoo con delega alla formazione – rientrano in un complessivo programma di rafforzamento delle competenze manageriali delle aziende associate. La mangimistica è un settore centrale della filiera agroalimentare e necessita di professionalità che vanno oltre la semplice capacità gestionale. Il Green Deal europeo, la decarbonizzazione, la neutralità climatica sono sfide epocali che ci obbligano a essere al passo con i tempi”.

Sostenibilità – Il tema ambientale è prioritario nell’attività mangimistica. La capacità di utilizzare al meglio le materie prime agricole rappresenta infatti la prima sfida operativa per la produzione di mangimi. Negli anni, purtroppo, soprattutto per quanto riguarda il mais, la situazione italiana ha mostrato una problematicità crescente. Prima che questa crisi diventi irreversibile, e vada a impattare anche sulle produzioni di eccellenza, l’Associazione si è fatta promotrice di accordi specifici che incentivino l’uso del mais italiano con favorevoli ritorni sia a livello ambientale che di qualità.

“Si tratta certamente di un percorso difficile – evidenzia Antonio Galtieri, vicepresidente Assalzoo con delega alle materie prime agricole – che stiamo percorrendo già da alcuni anni. C’è bisogno di un rilancio della produzione agricola italiana. C’è bisogno di mais e di materie prime italiane. Tutti i soggetti coinvolti sono chiamati a fare la loro parte. La politica in primis, promuovendo e incentivando le applicazioni in ambito agricolo delle innovazioni scientifiche, alleate indispensabili per combattere il cambiamento climatico e aumentare la produzione nazionale”.

Filiere – Il ruolo dell’alimentazione animale all’interno della filiera agro-zootecnica-alimentare è essenziale. Per questo l’Associazione sta mettendo in campo una serie di iniziative tese ad “accorciare” le distanze tra i vari passaggi di trasformazione che portano al prodotto finale per il consumatore. In tal senso si muove un importante accordo con il Consorzio del Grana Padano Dop per creare un albo dei mangimisti che sia in grado di garantire tutte le peculiarità nutrizionali e di qualità che servono alle vacche da latte dalle quali dipende poi il processo di produzione di un prodotto di eccellenza consumato nel mondo intero come, appunto, il Grana Padano.

“L’accordo con il Consorzio del Grana – commenta Michele Carra, vicepresidente Assalzoo con delega alle filiere – rappresenta un risultato molto importante perché connette in maniera diretta i vari soggetti partecipanti a un processo produttivo complesso e di eccellenza. Il mangime è alla base di tutto. E questo albo riconosce questa assoluta rilevanza. Un punto di partenza determinate che vogliamo sia un incentivo per altri strumenti di questo tipo”.