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Acquacoltura nell’UE, presentato piano d’azione per lo sviluppo

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La priorità all’uso dei mangimi rispetto a qualsiasi altra destinazione – in particolare la bioenergia – in linea con il concetto di gerarchia dei rifiuti, la necessità di identificare le strozzature legali all’uso di determinate risorse, il recupero dei nutrienti dai flussi di rifiuti e gli investimenti in ricerca: sono questi i punti cardine del piano d’azione per lo sviluppo dell’acquacoltura nell’UE, adottati dal Consiglio consultivo per l’acquacoltura.

Lo si apprende da un comunicato stampa di FEFAC, la federazione europea che riunisce i principali produttori di mangimi, in cui si sottolinea che proprio tali raccomandazioni erano state inviate a suo tempo da FEFAC alla Commissione, che ha delegato al sottogruppo AAC, presieduto dal presidente del Comitato FEFAC Ole Christensen, la stesura del documento.

Il documento AAC raccomanda alle autorità pubbliche di investire nella ricerca di nuove risorse di mangimi e nello sviluppo di una metodologia di riferimento per misurare la circolarità dei mangimi al fine di sviluppare un indicatore ad hoc da integrare nel futuro e misurare il miglioramento nella sostenibilità.

Il documento raccomanda ai fornitori di ingredienti per mangimi di dare la priorità all’uso dei mangimi rispetto a qualsiasi altra destinazione e di preservare la sicurezza e la qualità della risorsa, mentre per quanto riguarda nello specifico i produttori di mangimi per pesci si raccomanda di mantenere come obiettivi chiave l’efficienza dei nutrienti e la riduzione al minimo delle perdite e delle emissioni.