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Risorse idriche a rischio, per la FAO migliorare la gestione dell’acqua è sempre più una priorità

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La 43esima sessione della Conferenza ministeriale della FAO, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per il cibo e la nutrizione, ha posto al centro le strategie per affrontare il problema della scarsità d’acqua e delle frequenti e catastrofiche inondazioni che interessano oltre 5 miliardi di persone nel mondo. Circa 3 miliardi di persone vivono in aree agricole con livelli elevati o molto elevati di scarsità d’acqua, e si stima che entro il 2050 il 57% della popolazione mondiale vivrà in aree soggette a scarsità d’acqua per almeno un mese all’anno.

L’aumento della pressione sulle risorse idriche e lo stress idrico possono aggravare l’ineguaglianza nell’accesso all’acqua, colpendo in particolare gruppi vulnerabili come donne, piccoli agricoltori e popoli indigeni. Con l’agricoltura che consuma il 70% delle risorse di acqua dolce del mondo, mettere mano ai sistemi agroalimentari è fondamentale per affrontare la sfida della scarsità d’acqua.

Nel corso della Conferenza FAO sono state organizzate diverse tavole rotonde per discutere di questo problema ed è stato presentato il Rapporto tecnico sulla gestione integrata del rischio di inondazione, che indica i punti chiave per una buona gestione del rischio.

La Conferenza ha visto la partecipazione di ministri di vari Paesi che hanno condiviso le loro esperienze e sfide nella gestione delle infrastrutture idriche e portato esempi di progetti pilota che mirano a ottimizzare l’uso delle risorse idriche per migliorare la resilienza e la sostenibilità dei sistemi agroalimentari. L’obiettivo generale è quello di sviluppare strategie, finanziamenti e investimenti per le infrastrutture idriche al fine di soddisfare le esigenze attuali e future, adattandosi al cambiamento climatico.