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La sicurezza alimentare è destinata a migliorare

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Entro il 2033 si prevede che il numero di persone che soffrono di insicurezza alimentare negli 83 paesi dell’International Food Security Assessment (IFSA, che quantifica la domanda totale di cereali in ciascuna regione e sottoregione che si prevede non sarà soddisfatta attraverso la produzione interna) raggiungerà i 385,9 milioni di persone, ovvero il 66,1% in meno rispetto al numero di persone rispetto al 2023.

La sicurezza alimentare e le sue sfide sono state al centro di un webinar organizzato il 7 settembre scorso dal Dipartimento americano per l’Agricoltura (USDA), in cui si è fatto il punto sulle sfide attuali e future verso una maggior sicurezza alimentare globale. Una sicurezza che non si declina solo in “più cibo per tutti” ma anche come “miglior cibo per tutti”: nonostante le sfide nelle prospettive a breve termine, si prevede che la sicurezza alimentare migliorerà nei prossimi 10 anni.

Grazie infatti alla crescita del reddito pro-capite e dell’allentamento dei prezzi delle materie prime alimentari nazionali e internazionali, già nell’anno in corso 228,9 milioni di persone in meno si troveranno ad affrontare l’insicurezza alimentare rispetto al 2022. Tuttavia, l’insicurezza alimentare stimata rimane elevata a causa degli effetti persistenti del Coronavirus, dei prezzi elevati delle materie prime alimentari e dei rischi associati all’invasione militare russa in corso dell’Ucraina. Un trend che, secondo gli esperti dell’Economic Research Service dell’USDA nell’ambito dell’International Food Security Assessment, riguarderà 83 paesi del mondo nei prossimi 10 anni.