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Ogm, dal ministero della Salute il nuovo piano per i controlli negli alimenti

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Il ministero della Salute ha diffuso il nuovo piano di controllo sulla presenza di Ogm negli alimenti. Adottato con l’obiettivo di garantire la corretta attuazione della normativa Ue in materia e di uniformare le attività sul territorio nazionale, il piano avrà validità triennale, dal 2020 al 2022

Il documento definisce in dettaglio i ruoli e le competenze assegnate ai diversi organi coinvolti. In primo luogo prenderanno parte ai controlli le Regioni e Province autonome di Trento e Bolzano. Il loro compito è programmare e coordinare le attività di controllo nel proprio territorio sulla scorta di un piano regionale specifico. Tra l’altro, possono anche aumentare di massimo il 25% il numero di campioni da effettuare assegnato a ciascuna Regione o Provincia autonoma dal piano nazionale (per tutta Italia il totale è di 628 campioni).

Avranno competenze in materia di controllo anche le Asl, i Posti di controllo frontalieri per i prodotti che arrivano in Italia da Paesi terzi, gli istituti zooprofilattici, l’Arpa e le Asl per le analisi di laboratorio. Infine, al Centro di Referenza nazionale per la Ricerca sugli Ogm spetterà la tenuta del database e la fornitura del supporto tecnico per le procedure di analisi e all’Istituto superiore di Sanità la revisione di analisi sui campioni di alimenti non conformi.

Campionamento anche alla distribuzione

Secondo le disposizioni in vigore possono essere immessi sul mercato dell’Unione europea alimenti contenenti Ogm solo dietro autorizzazione, un atto che comporta il rispetto di alcune condizioni, ad esempio, in termini di tracciabilità. La presenza di Ogm dev’essere poi indicata in etichetta a meno che sia accidentale o tecnicamente inevitabile e, in proporzione, inferiore allo 0,9% degli ingredienti alimentari. 

A oggi i controlli sono effettuati principalmente su tutti gli eventi di trasformazione autorizzati mentre solo in pochi casi è possibile campionare e analizzare per la ricerca di Ogm non autorizzati per l’indisponibilità di metodi e materiali di riferimento. L’unica eccezione è costituita da alcune varietà di riso gm non autorizzato.

I controlli eseguiti con il campionamento sono condotti in ogni fase, dalla produzione alla trasformazione alla distribuzione. Riguardo all’attività degli anni scorsi, il ministero fa sapere che il bilancio è positivo, sia in termini di quantità di analisi eseguite che di percentuali di non conformità. “Il trend è soddisfacente”, si legge nel nuovo piano: il periodo 2015-2019 ha registrato livelli di prevalenza di non conformità di molto inferiori allo 0,5% rilevato dai piani precedenti. 

Il nuovo documento ha tuttavia rilevato come in passato si sia disattesa l’indicazione di riservare almeno il 60% dei controlli alle materie prime e ai prodotti intermedi e di limitare quelli sui prodotti finiti. I primi, infatti, sono garanzia di una maggiore efficienza del sistema di controllo poiché l’eventuale riscontro di non conformità all’inizio del ciclo produttivo permette di intervenire tempestivamente.

 

Foto: Pixabay

 

red.