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Resistenza agli antimicrobici, FAO: “Azioni urgenti per la salute universale”

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La prima Plenaria della Piattaforma Multistakeholder sulla Resistenza agli Antimicrobici (AMR) si è tenuta a novembre a Roma nella sede FAO (Organizzazione delle Nazioni unite per l’alimentazione e l’agricoltura), poco prima dello svolgimento della Settimana Mondiale di Sensibilizzazione AMR 2023. L’evento ha riunito oltre 150 stakeholder globali, tra cui governi, società civile, ricerca e settore privato, tutti con l’obiettivo di preservare gli antimicrobici come medicamenti vitali con l’approccio “One Health”. È la prima riunione dall’avvio nel 2022 della Piattaforma AMR da parte di FAO, UNEP (il Programma ambientale delle Nazioni Unite), OMS (l’Organizzazione Mondiale della Sanità) e WOAH (l’Organizzazione Mondiale per la Salute Animale).

La sfida dell’AMR

Nel corso della Plenaria si è discusso degli antimicrobici, inclusi antibiotici e fungicidi, del loro ruolo cruciale per il benessere umano e animale, e del fatto che la Resistenza agli antimicrobici (AMR) minacci sempre di più la loro efficacia. Nel 2019 cinque milioni di morti umane sono state associate all’AMR batterica. Il fenomeno dell’AMR contribuisce anche alla povertà estrema, oltre a minacciare la sicurezza alimentare e l’ambiente. Lo sviluppo di nuovi antibiotici richiede anni e ingenti investimenti, e la cooperazione “One Health” è essenziale. La Piattaforma AMR è un passo cruciale per affrontare globalmente questa sfida, unendo le forze di governi, società civile, settore privato e organizzazioni internazionali. Tra le azioni chiave da mettere in atto: rafforzare garantire accesso a igiene, acqua e vaccini, promuovere la corretta gestione dei rifiuti e limitare l’inquinamento.

“Il successo della Piattaforma dipenderà dalla chiarezza degli obiettivi, dall’efficacia della governance e dall’impegno dei membri”, ha affermato il Direttore Generale della FAO Qu Dongyu. “Abbiamo bisogno di azioni urgenti e ambiziose, basate su una visione e su obiettivi condivisi”, ha ribadito il Direttore Generale dell’OMS, Tedros Adhanom Ghebreyesus.