Sulla Nuova agenda dei consumatori l’Unione europea vuole sentire la voce dei cittadini. La Commissione Ue ha aperto una consultazione pubblica per raccogliere il parere di chiunque voglia pronunciarsi su questo nuovo strumento a difesa degli utenti. Il legislatore europeo sfrutterà queste indicazioni per la stesura dell’agenda da adottare entro la fine dell’anno.
La tutela dei consumatori è uno dei settori nei quali l’Ue e i 27 Paesi membri condividono responsabilità. L’agenda su cui la Commissione sta lavorando è una nuova risorsa con cui l’Ue vuole definire le principali priorità della politica dei consumatori su diversi fronti, alcuni dei quali emersi di recente in tutta la loro portata innovativa. Ad esempio l’ambito del digitale e le sfide poste dalla digitalizzazione di molti servizi, la questione ambientale, la corretta applicazione dei diritti dei consumatori, la protezione dei consumatori più vulnerabili.
Una sfida che il Commissario Ue per la Giustizia, Didier Reynders, ha ben presente: “I cittadini e le imprese europee hanno bisogno di una politica dei consumatori che rifletta la diffusa attenzione alla sostenibilità, l’uso su vasta scala delle tecnologie digitali e la globalizzazione senza precedenti dei mercati dei beni di consumo. Ecco perché invito i cittadini, le imprese, le organizzazioni dei consumatori e i legislatori a far sentire la propria voce”.
Ogni cittadino potrà dire la sua entro il prossimo 6 ottobre. Ma la rilevazione degli input è naturalmente aperta, tra gli altri, anche alle associazioni dei consumatori, alle autorità pubbliche, agli istituti di credito, ai produttori, alle piattaforme online, alle associazioni professionali, ai membri del Parlamento Ue.
Quella della Nuova agenda, che terrà conto anche dell’impatto della pandemia di CoVid-19, è solo una delle quattro iniziative in materia di protezione dei consumatori, che la Commissione sta mettendo a punto e che vorrebbe proporre tra il 2020 e il 2021. Le restanti tre sono: il rafforzamento del ruolo dei consumatori nella transizione verso un’economia più sostenibile, per assicurare informazioni affidabili sui prodotti e rinforzare la loro protezione contro pratiche commerciali come l’obsolescenza prematura; il riesame della direttiva sul credito al consumo, che prenderà in considerazione anche l’effetto della pandemia sul mercato del credito; la revisione della direttiva sulla sicurezza generale dei prodotti, diversi da quelli alimentari, per aggiornarla alle sfide poste dalle nuove tecnologie e dalle vendite online.
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