Gli animali possono sperimentare stress a causa di varie circostanze: fatica, ferite, fame, sete, cambiamenti climatici, interazioni con persone sconosciute e modifiche dell’ambiente circostante. La gestione attenta e calma del bestiame, utilizzando tecniche e strutture consigliate, è fondamentale per ridurre lo stress animale e migliorare il loro benessere complessivo.
Secondo la European Livestock Voice, organizzazione che riunisce diversi attori del comparto dell’allevamento, lo stress è una “risposta” che causa tensione sia nell’essere umano che negli animali. Questa risposta spesso innesca la reazione “combatti o fuggi”, coinvolgendo fattori endocrini e neurologici, come adrenalina e noradrenalina. I fattori di stress possono derivare da fattori esterni come l’ambiente circostante o situazioni psicologiche e sociali, o interni, come malattie o procedure mediche. I fattori di stress fisici, chimici e percettivi possono influenzare gli animali, provocando risposte primarie, secondarie e sistemiche. Ogni individuo reagisce in modo diverso allo stress e per gli animali la risposta può dipendere dalla specie, dalla razza e dalle condizioni di vita.
La risposta allo stress può avere effetti negativi sul bestiame, inclusi cambiamenti nella funzione immunitaria, maggiore suscettibilità alle malattie, ridotta assunzione di cibo, inibizione del rilascio di ossitocina e ridotta fertilità. Questi fattori non solo influiscono sul benessere degli animali ma impattano anche sulla produttività: pertanto è essenziale che gli allevatori valutino e prevedano lo stress animale a tutti i livelli e adottino adeguate strategie di gestione.
Numerose fasi della vita degli animali da fattoria possono rappresentare momenti stressanti come lo svezzamento, momento molto delicato per un suinetto, o il parto e l’allattamento per le scrofe che necessitano di supplementi energetici per prendersi cura dei loro neonati. Anche le procedure sanitarie rappresentano situazioni stressanti comuni. Lo stress indotto dalla manipolazione agita ed eccita gli animali, aumentando la temperatura corporea e la frequenza cardiaca, innalzando i livelli di corticoidi come l’adrenalina nel sangue e riducendo le funzioni immunitarie, rendendo gli animali più suscettibili alle malattie.
Anche lo stress ambientale può influenzare il bestiame. Gli animali si comportano meglio nella loro “zona di comfort termico”, variabile tra le specie. Questo stress può essere gestito fornendo nutrizione e idratazione adeguate, con pratiche di gestione come rifugi, ventilazione e assistenza sanitaria quando necessaria. Ridurre al minimo la manipolazione degli animali sarebbe quasi la soluzione perfetta in ogni fattoria sviluppata.
Oltre alle strutture e ai rifugi in generale, la nutrizione svolge un ruolo importante e le strategie nutrizionali possono aiutare gli animali a far fronte alle sfide dell’ambiente circostante, migliorando il loro benessere.
Fornire mangimi ad alto contenuto calorico in inverno può aiutare gli animali a far fronte alle basse temperature, se utilizzati insieme a sistemi di riscaldamento adeguati per le recinzioni e evitando flussi d’aria fredda. D’altra parte in estate fornire mangimi a basso contenuto calorico può aiutare a contrastare gli effetti delle temperature elevate, evitando che l’animale generi più calore corporeo, e adeguare le aree ombreggiate intorno alle recinzioni o nei pascoli dovrebbe accompagnare questa accortezza, insieme a una ventilazione adeguata nelle strutture al coperto e alla disponibilità di fonti d’acqua fresca.