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Bovini da carne, analisi dei trend e prospettive per il 2024

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Il settore bovino da carne in Europa attraversa un periodo critico, con la produzione dell’Unione Europea che ha segnato una preoccupante flessione del 5% nei primi nove mesi del 2023, confermando un trend negativo che si protrae da quattro anni. Secondo il report di dicembre di ISMEA, l’Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare, le dinamiche sul mercato europeo sono influenzate dalla scarsa disponibilità di capi bovini maturi, mantenendo elevata la tensione sui prezzi.

In Italia, la situazione non è meno allarmante: la produzione ha registrato una netta contrazione nei primi nove mesi del 2023, con una diminuzione del 7% nel numero di capi macellati rispetto all’anno precedente. Le stime dell’ISTAT suggeriscono una perdita ancora più consistente in termini di carne prodotta. La riduzione delle importazioni di ristalli dalla Francia nel periodo luglio-agosto 2023 fa presagire una diminuzione dell’offerta di carne di vitellone ingrassato nei prossimi mesi.

I prezzi dei vitelloni a fine 2023 si sono tenuti su livelli elevati, con un aumento del 3% a novembre rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Al contrario, i prezzi dei capi adulti e delle relative carni mostrano flessioni e livelli inferiori al 2022 a causa della pressione esercitata dalla concorrenza delle carni importate, in particolare da Germania e Polonia. Nel frattempo, i costi di produzione iniziano a mostrare una tendenza al ribasso.

Le dinamiche commerciali all’estero evidenziano un decremento del 9,5% nelle importazioni di bovini vivi da allevamento nei primi otto mesi del 2023. Nello stesso periodo, le importazioni di carni bovine hanno registrato un aumento del 5% rispetto all’anno precedente. Un segnale preoccupante è rappresentato dalla diminuzione del 13% dei capi reinseriti in stalla per l’ingrasso durante l’estate. A livello nazionale, gli acquisti domestici di carni bovine mostrano una crescita dello 0,7% nei primi 10 mesi del 2023 rispetto all’anno precedente, invertendo la tendenza negativa del 2022 (-4,4% rispetto al 2021). La spesa per le carni bovine fresche cresce del 7,4% su base annua, confermando un trend positivo iniziato nel 2022 (+4,8%).

Guardando al futuro, la filiera bovina italiana si pone obiettivi ambiziosi. Oltre alla necessità di una maggiore autosufficienza produttiva, secondo ISMEA si punta a una migliore riconoscibilità del prodotto di qualità e a una maggiore coesione tra gli attori della filiera.