Il sistema italiano delle ispezioni farmaceutiche si accorda ai requisiti internazionali del Pharmaceutical Inspection Co-operation Scheme. Dall’1 gennaio 2020 l’Italia è entrata a far parte dell’organizzazione internazionale che si occupa proprio dell’armonizzazione degli standard delle ispezioni farmaceutiche sia per i medicinali destinati agli animali che all’uomo. Dopo tre anni di lavoro è stata accettata la richiesta avanzata da Silvio Borrello, a capo della Direzione generale della Sanità animale e dei farmaci veterinari.
Il Pharmaceutical Inspection Co-operation Scheme è un accordo tra autorità regolatorie nel campo delle buone norme di fabbricazione dei farmaci. Il suo obiettivo è sviluppare delle regole comuni per armonizzare le ispezioni, formare il personale addetto a queste attività, facilitare la cooperazione tra le autorità nazionali. Sviluppare, attuare e mantenere standard armonizzati e sistemi ispettivi di qualità nel settore farmaceutico è la mission dell’organizzazione.
Negli ultimi tre anni la direzione generale ha lavorato all’adeguamento dei più elevati standard europei e mondiali. La decisione del comitato è stata presa lo scorso novembre. In questo modo la direzione del ministero della Salute è diventata il 53mo membro della Pharmaceutical Inspection Co-operation Scheme, accanto a soggetti provenienti da tutti i cinque continenti.
A seguito di questa adesione la direzione generale potrà dare il proprio contibuto alle attività dell’istituzione, alle iniziative regolatorie, scientifiche e di formazione. Inoltre le aziende italiane di produzione di medicinali e sostanze farmacologicamente attive a uso veterinario controllate dagli ispettori della direzione ministeriale potranno ricevere un ulteriore attestato della qualità della propria produzione.
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