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Export agroalimentare a rischio per la crisi del Mar Rosso: l’allarme ISMEA

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foto pixabay approvvigionamento alimentare

Oltre 6 miliardi di euro di export agroalimentare italiano verso l’Asia sono a rischio a causa della crisi del Canale di Suez. Lo rivela uno studio dell’Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare (ISMEA), che evidenzia come l’Italia sia un player fondamentale nel panorama asiatico, posizionandosi al quinto posto tra i principali esportatori di prodotti agricoli e alimentari, con un valore delle esportazioni cresciuto del 128% in dieci anni.

Vini pregiati, pasta, pomodoro trasformato che esalta il gusto del Mediterraneo, formaggi DOP e frutta fresca: sono solo alcuni dei campioni del made in Italy che conquistano i palati asiatici, con il Giappone in testa come primo cliente dell’area. Tuttavia, la recente crisi in Medio Oriente, aggravata dal conflitto russo-ucraino, ha innescato un effetto domino che ha travolto anche il Canale di Suez. Il crollo dei transiti marittimi ha portato a un aumento vertiginoso dei costi di trasporto e dei tempi di percorrenza, creando un’onda d’urto che rischia di travolgere l’intero sistema agroalimentare italiano.

Da un lato, i prodotti deperibili, come frutta e verdura, potrebbero non riuscire a raggiungere i mercati asiatici in tempi brevi, con il rischio di dover essere svenduti o addirittura distrutti. Dall’altro, l’aumento dei costi di trasporto rende le aziende italiane meno competitive sui mercati asiatici, con il rischio di perdere quote di mercato a favore di competitor di altri paesi. Ma le preoccupazioni non si limitano all’export: la crisi del Mar Rosso colpisce anche le importazioni di materie prime e semilavorati dall’Asia, creando un effetto domino che potrebbe rallentare la produzione dell’industria alimentare italiana e mettere a rischio le catene globali del valore.

ISMEA, in tal senso, lancia l’allarme e sottolinea la necessità di un intervento urgente da parte del governo per sostenere le aziende agroalimentari colpite dalla crisi. Diversificare i mercati di sbocco per ridurre la dipendenza dall’Asia, investire in infrastrutture e logistica per migliorare la competitività del sistema: queste sono solo alcune delle possibili soluzioni per affrontare una sfida che mette a rischio un settore strategico per l’economia italiana.

Il futuro del sistema agroalimentare italiano è in bilico. La crisi del Mar Rosso rappresenta un ostacolo impegnativo, ma anche un’occasione per ripensare il sistema e renderlo più resiliente alle sfide globali. Solo con un impegno congiunto del governo, delle aziende e di tutti gli attori della filiera sarà possibile superare questa crisi e guardare al futuro con fiducia.