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Marcello Veronesi: “Sentenza Corte Europea, freno alla ricerca e all’innovazione in ambito agroalimentare”

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“C’è del rammarico – sottolinea Marcello Veronesi, presidente Assalzoo (Associazione nazionale tra i produttori di alimenti zootecnici) – di fronte alla decisione della Corte di Giustizia Europea che, di fatto, pone un freno normativo al rilancio competitivo della filiera agroalimentare europea e italiana”.

“La spinta all’innovazione – prosegue Veronesi – è sempre finalizzata al miglioramento del prodotto finale da fornire al consumatore. Il processo che porta a tale prodotto è il risultato della costante ricerca scientifica, normativa e aziendale. Bloccare tale meccanismo virtuoso, vincolando le novità tecnico-scientifiche a norme pensate nei decenni scorsi per regolamentare gli organismi geneticamente modificati, rappresenta un elemento preoccupante rispetto al futuro”.

“L’agricoltura europea e italiana – aggiunge il presidente Assalzoo – ha bisogno della ricerca per migliorare la qualità e la quantità delle produzioni. Una grande alleanza per l’innovazione che sappia unire la parte pubblica e l’imprenditoria privata è la via maestra per immaginare un’attività agricola sostenibile a livello ambientale e sicura a livello alimentare. Rimane quindi forte l’esigenza, soprattutto per la situazione dell’agroalimentare italiano, che non ci siano pregiudizi e forme di regressione anti-scientifica. È un’esigenza di tutti gli attori della filiera, di cui le autorità pubbliche dovrebbero farsi carico. Un’agricoltura moderna, efficiente, innovativa, scientificamente all’avanguardia è infatti la condizione indispensabile per garantire la specificità delle produzioni italiane e la loro capacità di penetrazione sui mercati internazionali”.

“La decisione della Corte di Giustizia europea – conclude il presidente Assalzoo – dovrebbe ora fare riflettere sulla necessità di rivedere la normativa europea in tema di biotecnologie che oggi è – erroneamente – basata sulla tecnica, mentre sarebbe opportuno che l’attenzione fosse rivolta alla valutazione del prodotto che si ottiene. Un passaggio necessario se non vogliamo che l’Europa resti un fanalino di coda nell’innovazione e nello sviluppo, rinunciando in questo modo ad incrementare le proprie produzioni e a tenere nel mirino l’obiettivo prioritario della sostenibilità, sicurezza e qualità delle produzioni agroalimentari”.

redazione