Home Attualità Sostenibilità e Indicazioni Geografiche: il Rapporto Qualivita 2024

Sostenibilità e Indicazioni Geografiche: il Rapporto Qualivita 2024

53
0

La sostenibilità come chiave di sviluppo per le filiere agroalimentari italiane: è questo il cuore del Rapporto DOP IGP Sostenibilità 2024, un’analisi dettagliata realizzata dalla Fondazione Qualivita con il contributo del MASAF. Un documento di oltre 900 pagine che, attraverso la metodologia FAO-oriGIn, analizza il livello di sostenibilità ambientale, economica e sociale delle Indicazioni Geografiche italiane, offrendo spunti concreti per rafforzare il sistema DOP IGP.

Il rapporto esplora i processi produttivi, le normative di settore e gli schemi di certificazione, analizzando un campione di 30 prodotti DOP e IGP. I risultati confermano il ruolo strategico dei Consorzi di tutela nel garantire la qualità, promuovere l’innovazione e sostenere le comunità locali, ma evidenziano anche significative opportunità di miglioramento, soprattutto in ambito ambientale. Il Rapporto Qualivita 2024 rappresenta una base solida per comprendere lo stato attuale e tracciare una roadmap verso un sistema DOP IGP ancora più sostenibile. Un impegno che richiede sinergie tra istituzioni, Consorzi e operatori della filiera per garantire non solo prodotti di eccellenza, ma anche un impatto positivo su ambiente e comunità.

Con una maggiore integrazione delle buone pratiche nei disciplinari e un’attenzione crescente alla sostenibilità, il sistema DOP IGP italiano può affermarsi come modello globale di qualità e responsabilità: tra i 442 indicatori proposti dallo studio FAO-oriGIn, 45 sono stati rilevati come applicabili alle Indicazioni Geografiche analizzate. Di questi, 23 riguardano la resilienza economica, pilastro più sviluppato grazie alla capacità dei Consorzi di assicurare stabilità alle filiere e valorizzare i territori. Il settore lattiero-caseario emerge come il più avanzato in termini di sostenibilità, seguito dai prodotti trasformati a base di carne e dai prodotti ortofrutticoli.

Sul fronte ambientale, però, gli indicatori rilevati sono solo 8, sottolineando la necessità di rafforzare aspetti cruciali come la gestione del rischio climatico, la riduzione delle emissioni di gas serra e la tutela delle risorse naturali. Anche la buona governance (5 indicatori) e il benessere sociale (9 indicatori) necessitano di interventi più strutturati per soddisfare le crescenti aspettative dei mercati e dei consumatori.

In un comunicato stampa della Fondazione Qualivita Mauro Rosati, Direttore della Fondazione, ha detto che il sistema delle Indicazioni Geografiche italiane possiede un modello di sostenibilità intrinseco, ma per rispondere alle sfide globali è necessario dare maggiore rilievo all’integrità ambientale e al benessere sociale. La sostenibilità, infatti, non è solo un valore aggiunto: è un requisito fondamentale per competere sui mercati internazionali. Il Presidente della Fondazione Qualivita, Cesare Mazzetti, ha sottolineato l’importanza della ricerca come strumento per accelerare la transizione green, rendendo le filiere DOP IGP più sostenibili e competitive. Dello stesso avviso Cesare Baldrighi, Presidente di Origin Italia, che ribadisce il ruolo dei Consorzi come protagonisti nel promuovere un approccio unitario alla sostenibilità.