Home Ricerca Campagna maidicola 2024: una nuova stagione difficile per il mais

Campagna maidicola 2024: una nuova stagione difficile per il mais

34
0

di Helga Cassol, Andrea Bossi, Mirko Carrara, Stefania Mascheroni, Chiara Lanzanova e Sabrina Locatelli, CREA Centro di ricerca Cerealicoltura e Colture Industriali, Bergamo

e-mail: helga.cassol@crea.gov.it

Anche la stagione maidicola 2024 si è rivelata particolarmente difficile per gli agricoltori della Pianura Padana. Il cambiamento climatico ha mostrato i suoi effetti attraverso fenomeni estremi che hanno alternato elevate temperature a piogge intense e frequenti.

I dati meteorologici della stagione 2024 sono stati raccolti dai siti ARPA delle principali regioni a vocazione maidicola (Figura 1). I dati riguardano il periodo compreso tra il primo di aprile e il trenta di ottobre, considerando la temperatura media massima mensile e le precipitazioni mensili cumulate. I dati rappresentati nelle figure 2-4 (temperature) e nelle figure 3-4 (precipitazioni) provengono da due stazioni metereologiche per ogni regione.

Quest’anno, a partire da febbraio, le precipitazioni sono state superiori alla media stagionale degli anni precedenti, causando notevoli problemi per le colture, in particolare per il mais. Nell’areale padano, a differenza degli anni passati, le semine sono avvenute a partire da metà aprile, sfruttando principalmente poche finestre temporali utili per le lavorazioni, tra un’ondata di maltempo e l’altra, con conseguenti pesanti ritardi nella stagione maidicola tradizionale.

Il mese di aprile ha registrato bassa piovosità e temperature nella norma, specialmente se rapportato al mese di maggio che è stato caratterizzato da alta piovosità (150-340 mm) e temperature massime che non sono mai salite sopra i 25 °C in quasi tutte le regioni. Le uniche due località con bassa piovosità sono risultate essere Concadirame (0 mm) e Bagnacavallo (84 mm). L’andamento climatico caratterizzato da basse temperature e alta piovosità ha provocato un rallentamento della crescita della pianta e difficoltà nell’eseguire le operazioni di semina.

L’andamento climatico ha creato una forte variabilità nelle decisioni aziendali per quanto riguarda la scelta degli ibridi di mais per la semina, abbandonando a partire dal mese di maggio-inizi giugno le classi Fao 600-700 dirottando la scelta verso classi più precoci (400-500), e addirittura all’ impiego di ibridi di mais precocissimi (Classe 300) che hanno un ciclo colturale di 90 giorni di maturità, utilizzati per prima semina, risemine e seconde semine. Inoltre, l’andamento climatico, ha provocato un cambio delle scelte colturali preferendo colture come: soia, sorgo e foraggere.

Durante il mese di giugno si è vista una buona presenza di precipitazioni in Lombardia e in Friuli, mentre in Piemonte e in Veneto le precipitazioni sono state più modeste. Giugno ha registrato temperature sotto la media stagionale in tutte le regioni, rimanendo al di sotto dei 25 °C. Le precipitazioni sono risultate di bassa intensità nei mesi di luglio e agosto in tutte le località.

I mesi di luglio e agosto hanno registrato valori medi tra i 23 e i 30 °C; si è osservata una riduzione della temperatura rispetto alle altre località a Concadirame (RO).

La stagione 2024 si è caratterizzata per anomalie anche in relazione alla Piralide del mais. Le frequenti e abbondanti piogge primaverili hanno determinato una lunga finestra per le semine, creando situazioni in cui le piante di mais si trovavano a stadi di sviluppo molto differenti tra loro creando così uno squilibrio tra i vari appezzamenti. Queste differenze nello sviluppo della coltura hanno reso il controllo della Piralide più complicato. Tuttavia, nonostante le difficoltà, la presenza del parassita non ha sollevato preoccupazioni rilevanti nella maggior parte dei casi.

Il ciclo colturale ha proseguito con temperature stazionarie per il mese di settembre attorno ai 20 gradi e con una forte presenza di precipitazioni nelle zone prealpine lombarde. Purtroppo, come lo scorso anno, la zona romagnola ha registrato eccezionali precipitazioni che hanno causato una violenta alluvione. A causa delle elevate precipitazioni nelle zone sopracitate le raccolte sono state ritardate.

Considerando che le raccolte si sono protratte fino al mese di novembre sia per trinciato integrale che per granella, in particolare in Piemonte e in alcune aree della Lombardia sono qui sotto riportati i dati metereologici per il mese di ottobre. Anche in questo mese si sono registrate forti precipitazioni (> 150 mm) e in Emilia-Romagna la quarta alluvione in un anno e mezzo, mentre le temperature sono risultate intorno ai 15 gradi in tutte le regioni.

Fig. 4: Valore delle precipitazioni cumulate e media delle temperature registrate nel mese di ottobre 2024 in Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia Lombardia Piemonte e Veneto

Riassumendo, queste sono state le principali problematiche provocate dall’impatto dell’andamento meteorologico sull’evoluzione della stagione:

  1. Forte ristagno idrico: la presenza di acqua per lunghi periodi sui terreni ha determinato un elevato compattamento del terreno provocando una ridotta germinabilità dei semi con conseguenti perdite di produzione
  2. Presenza di malattie fungine sui germogli che hanno determinato la risemina o l’abbassamento dei potenziali produttivi.
  3. Calo dell’efficienza dell’azoto dato in maniera tradizionale: la piovosità ha determinato dilavamento degli elementi nutritivi del suolo (riduzione delle rese).
  4. Gli internodi delle piante si sono estesi molto meno rispetto agli anni precedenti provocando la riduzione della taglia e, nel mais da trinciato, una minor produzione di biomassa.
  5. Maturazione: temperature elevate di luglio e agosto hanno causato uno stress idrico al mais che in molti casi aveva sviluppato apparati radicali limitati.
  6. Raccolta: difficoltosa per l’andamento meteo autunnale che ha alternato temperature molto elevate con precipitazioni sempre più intense e prolungate anche per i mesi di settembre e ottobre.

I dati consuntivi relativi a superfici e rese saranno forniti da ISTAT ma, da quanto raccolto dagli operatori della filiera, si può ragionevolmente ipotizzare che tra semine, risemine e semine tardive, si sia avuta una contrazione delle superfici a mais destinate alla produzione di granella e di trinciato in un intervallo compreso tra -5 e -8%.

Relativamente alle rese, i dati a oggi disponibili indicano un calo delle rese di produzione importante:

– rese trinciato: -15% a livello nazionale ma con punti di -30/40% in certe aree

– rese granella: tra -12 e -15% a livello nazionale ma con punti di -30/40% in certe aree.

Dal punto di vista sanitario, i fattori di stress hanno favorito l’infezione dei patogeni fungini e le temperature elevate nel periodo di maturazione hanno incrementato lo sviluppo dell’aspergillo. Le contaminazioni da aflatossine riscontrate a oggi nei centri di essiccazione-stoccaggio e lavorazione sono molto variabili (a macchia di leopardo) ma molto più distribuite e generalizzate rispetto agli anni precedenti.

La raccolta del trinciato integrale, in alcuni casi, è avvenuta anche prima della maturazione cerosa, per evitare problemi sanitari e per consentire semine di secondo raccolto, in particolare di sorgo, al fine di recuperare le perdite di produzione causate dal mais. Nonostante ciò, sono state riscontrate contaminazioni anche sui trinciati. Questo potrebbe essere dovuto al fatto che la fase di maturazione sia avvenuta in un periodo caratterizzato da un clima estremamente caldo, che ha accelerato la maturazione ma ha anche favorito lo sviluppo dell’aspergillo.

Grande preoccupazione nel settore della trasformazione deriva anche dal fatto che nei mais di importazione si rilevino livelli di aflatossine molto disformi.

Infine, nella nota informativa Aires di ottobre si segnala che sono stati riscontrati sforamenti nel contenuto di aflatossine M1 nel latte. Sembrerebbe che la causa non derivi dalla granella di mais, ma dai pastoni o trinciati e/o da altri componenti della razione.

Il monitoraggio della Rete Qualità Mais del CREA è attualmente in corso; i dati consuntivi della qualità sanitaria del mais di questa stagione saranno forniti a gennaio.

Ringraziamenti

Un ringraziamento a tutti gli operatori della filiera che hanno fornito le informazioni raccolte, in particolare a: AIRES (Associazione Italiana Raccoglitori Essiccatori Stoccatori di Cereali e Semi oleosi) e AMI (Associazione Maiscoltori Italiani).