Si è svolta a Roma a metà febbraio la Conferenza Globale sulle Indicazioni Geografiche, organizzata dalla FAO, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per il cibo e l’agricoltura, e dal Ministero dell’Agricoltura italiano per affrontare le sfide e le opportunità legate alla protezione e alla valorizzazione dei prodotti tipici. Lo si apprende da una nota ufficiale della FAO. L’evento, che ha visto riunirsi esperti, rappresentanti istituzionali e produttori da tutto il mondo, ha sottolineato il ruolo chiave delle indicazioni geografiche (IG) nella promozione dello sviluppo sostenibile, nella tutela della biodiversità e nel rafforzamento delle economie locali.
L’evento di Roma, specifica la FAO in una nota ufficiale, ha rappresentato “un momento cruciale per il futuro delle indicazioni geografiche e per il riconoscimento del loro valore economico, sociale e culturale”: la protezione dei prodotti tipici infatti non è solo una questione commerciale, ma una strategia fondamentale per preservare la diversità agroalimentare e garantire un futuro sostenibile per le comunità locali.
Le indicazioni geografiche, riconoscimenti ufficiali che legano un prodotto al suo territorio di origine, sono sempre più strategiche in un mercato globale in cui la qualità e l’autenticità rappresentano fattori distintivi. Secondo la FAO, il sistema delle indicazioni geografiche può contribuire in modo significativo alla sicurezza alimentare e alla protezione delle tradizioni produttive, garantendo ai consumatori prodotti genuini e tracciabili. Tuttavia, rimangono numerose sfide, tra cui la necessità di una regolamentazione più chiara, la lotta alla contraffazione e la capacità di far fronte ai cambiamenti climatici che minacciano le produzioni locali.