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Assalzoo al ministro Catania:«Azzerare i dazi suicereali foraggeri»

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Una situazione difficilissima, causata dall’aumento ormai senza freni da oltre due anni dei prezzi delle materie prime e aggravata quest’anno anche dalla siccità. A farne le spese è tutta la filiera zootecnica, dai produttori di mangimi agli allevatori, ma anche i consumatori italiani che a settembre si troveranno a fare i conti con gli inevitabili rincari di carne, latte, uova e pesce. Preoccupazioni espresse da Assalzoo – l’Associazione Nazionale tra i Produttori di Alimenti Zootecnici – che rappresenta oltre il 70% della produzione mangimistica italiana, in una lettera che il Presidente dell’Associazione, Alberto Allodi, ha inviato al Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali Mario Catania chiedendo misure tempestive “al fine di aumentare la fluidità del mercato e rendere meno gravosa la necessaria importazione di materie prime da Paesi terzi”, auspicando anche un incontro “per poter approfondire le ipotesi di maggiore integrazione della filiera” considerato “lo stretto legame del settore mangimistico con quello agricolo” per il duplice ruolo rivestito dal mangimista “al contempo acquirente di materie prime e fornitore di mangimi”. 

 

L’Italia è uno dei primi cinque produttori europei di mangimi per l’alimentazione animale con quasi 15 milioni di tonnellate l’anno. Si tratta di un settore economico di importanza cruciale per la zootecnia del nostro Paese e per i consumatori, che tuttavia dipende fortemente dall’approvvigionamento di materie prime dall’estero e che il perdurare delle tensioni sui mercati internazionali delle materie prime sta mettendo a dura prova. Assalzoo chiede, quindi, al Ministro di sostenere a livello comunitario la sospensione dei dazi all’importazione “per rendere più facile ed economico l’approvvigionamento per l’uso mangimistico di cereali foraggeri, quali mais, grano tenero ed orzo, ma anche di altri cereali ‘minori’, come ad esempio il sorgo.

 

“È necessario che vengano azzerati i dazi – scrive Allodi – per tutti i cereali foraggeri e per le crusche”, dazi che per l’orzo e il grano tenero sono pari rispettivamente a 93 euro e a 95 euro per tonnellata, mentre per la crusca sono di 30,50 euro per tonnellata. Misure necessarie anche perché le quote di importazione a dazio ridotto per questi cereali, previste a livello comunitario, sono di fatto insufficienti e pressoché già esaurite. 

 

Altro tema urgente che i mangimisti pongono all’attenzione del Ministro è quello della disponibilità di mais, uno dei principali componenti per l’alimentazione degli animali, la cui produzione in Italia si è ridotta significativamente già da tempo e che quest’anno, complice anche la grande siccità, rischia di diminuire ulteriormente non solo nel nostro Paese ma anche in uno dei maggiori esportatori, gli Stati Uniti. Un fatto molto preoccupante a causa del quale Assalzoo chiede “una accelerazione della procedura di autorizzazione del mais di varietà MIR 162 che ha già ricevuto – ricorda Allodi nella missiva – parere positivo dall’Efsa”, l’ente europeo per la sicurezza alimentare. A tali provvedimenti sarebbe auspicabile affiancare “quanto previsto già dal G-20 al fine di garantire una maggiore trasparenza del mercato mondiale dei cereali attraverso iniziative come MIS e EU-MARS”.

 

Il Presidente di Assalzoo Allodi esprime, infine, “l’apprezzamento della categoria” al Ministro Catania per quanto contenuto nell’articolo 62 del Decreto legge 1/2012, che ha posto regole più certe nei contratti sulle merci agricole, giudicandolo “una svolta epocale” che ha modificato una situazione che “stava assumendo dimensioni preoccupanti – sottolinea il Presidente -, portando i mangimisti ad esposizioni finanziarie sempre maggiori”. Assalzoo ritiene che l’applicazione della norma, una volta entrata a regime, non potrà che giovare alla filiera nazionale, tuttavia permangono “alcuni timori in merito all’applicazione dei previsti tempi di pagamento in un settore già in forte difficoltà”.

 

Cosimo Colasanto