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Uova, come aumentare la presenza di vitamina D

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Esporre il pollame alla luce UV per 6 ore al giorno potrebbe accrescere la presenza di vitamina D nelle uova di 3-4 volte. Lo suggerisce uno studio pubblicato sulla rivista Poultry Science dai ricercatori della Martin Luther University Halle-Wittenberg di Halle (Germania), diretti da Julia Kühn, che afferma: “L’utilizzo di lampade UV nei pollai è in grado di aumentare il contenuto di vitamina D delle uova”.

In precedenti studi i ricercatori avevano già testato questo approccio con successo, illuminando le gabbie dei polli con la luce UV. “Tuttavia, gli esperimenti sono sempre stati condotti in condizioni ideali – precisa la dottoressa Kühn -. C’era solo un pollo per lampada, mentre negli allevamenti di polli c’è una densità di bestiame molto più alta. In altre parole, ci sono molti più animali”. Nella nuova ricerca, gli scienziati hanno verificato se l’efficacia di questo metodo potesse essere riscontrata anche in condizioni reali. Lo hanno pertanto testato all’interno di due allevamenti di polli, confrontandone gli effetti su due diverse razze. Inoltre, hanno utilizzato lampade differenti e diverse durate di esposizione giornaliera alla luce.

Nel corso dell’esperimento, i ricercatori non hanno solo analizzato il contenuto di vitamina D nelle uova appena deposte, ma hanno anche esaminato l’impatto della luce aggiuntiva sugli animali, per accertarsi che non ne influenzasse negativamente la salute. “Gli umani non possono vedere la luce UV, ma i polli sono in grado di farlo – sottolinea il professor Eberhard von Borell, che ha preso parte alla ricerca -. Di conseguenza, i regimi con cui viene emessa la luce rappresentano un aspetto importante dell’allevamento dei polli, perché la luce ne influenza il comportamento e la deposizione delle uova”. Il team ha quindi analizzato il comportamento degli animali usando le registrazioni video. Inoltre, ha ispezionato periodicamente il piumaggio dei polli, per verificare se presentasse lesioni provocate da altri esemplari, con lo scopo di valutare se l’esposizione aggiuntiva alla luce UV potesse aumentarne l’aggressività.

Al termine del monitoraggio, è emerso che il metodo funziona anche all’interno degli allevamenti tradizionali: dopo sole 3 settimane di esposizione alla luce UV per 6 ore al giorno, il contenuto di vitamina D delle uova è aumentato da 3 a 4 volte. Questo valore non è però aumentato ulteriormente nelle settimane seguenti. Inoltre, i ricercatori hanno constatato che la luce UV aggiuntiva non ha causato problemi evidenti al pollame. Gli animali non hanno, infatti, evitato l’area intorno alle lampade, né hanno mostrato un comportamento diverso dal solito. Pertanto, i ricercatori concludono che il loro metodo può essere messo in pratica con successo anche in condizioni reali e che potrebbe aiutare a fornire alla popolazione dosi maggiori di vitamina D.

Foto: RitaE – Pixabay

Nadia Comerci