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Efsa, contro antibiotico-resistenza un aiuto da sequenziamento genoma

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La tecnica del sequenziamento dell’intero genoma potrebbe rappresentare un alleata nella lotta contro l’antibiotico-resistenza in cibi e animali. Lo sostiene il rapporto: “Technical specifications on harmonised monitoring of antimicrobial resistance in zoonotic and indicator bacteria from food-producing animals and food” pubblicato dall’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa), che suggerisce d’introdurre progressivamente questo metodo nelle attività di monitoraggio degli Stati membri.

L’Efsa sottolinea che diversamente da quanto accade con gli attuali metodi fenotipici, che testano la resistenza dei batteri ad antibiotici specifici, l’impiego del sequenziamento dell’intero genoma consente d’individuare i geni resistenti nei batteri. Questo approccio, pertanto, non è solo in grado di prevedere l’antimicrobico-resistenza in modo più efficace, ma permette anche di generare una grande quantità di dati che possono essere usati per altri studi o analisi di tipo epidemiologico.

Nel rapporto l’Autorità ha analizzato il modo in cui il monitoraggio dell’antibiotico-resistenza è attualmente condotto nell’Unione Europea, tenendo conto degli ultimi sviluppi scientifici e tecnologici. Inoltre, il testo fornisce raccomandazioni sulle dimensioni dei campioni e suggerisce di monitorare la resistenza di antibiotici diventati importanti per la salute pubblica, ma che non sono ancora stati sottoposti ai controlli. Questo dovrebbe consentire d’identificare eventuali nuovi meccanismi di resistenza. L’Efsa precisa che il monitoraggio costituisce una componente essenziale della lotta all’antimicrobico-resistenza e una delle priorità del piano d’azione dell’UE per contrastare l’antibiotico-resistenza.

L’Autorità evidenzia anche la necessità di monitorare l’antibiotico-resistenza nei frutti di mare. Su questo fenomeno, spiega l’Efsa, si conosce ancora poco e servono maggiori informazioni, anche alla luce della recente espansione della produzione dell’acquacoltura e dell’incremento dell’importazione di questi prodotti nell’UE. Infine, l’Efsa esprime la necessità di comprendere meglio come l’antimicrobico-resistenza insorga e si diffonda nell’ambiente in cui gli alimenti vengono prodotti o trasformati, un aspetto che richiede maggiori studi e su cui l’Autorità inizierà presto a lavorare.

Foto: © Alex011973 – Fotolia

redazione