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RETE QUALITA’ CEREALI plus – MAIS (RQC-MAIS): un progetto per rilanciare il mais italiano

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Il Progetto triennale RETE QUALITA’ CEREALI plus – MAIS (RQC-MAIS) (2014-2017), nasce quale risposta alla richiesta da parte del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali (MiPAAF) di proporre misure ed azioni nell’ambito della linea strategica di intervento volto a regolamentare il mercato dei prodotti agroalimentari, in riferimento a:

a) Rete di controllo qualitativo dei cereali stoccati

b) Monitoraggio delle caratteristiche qualitative dei cereali

c) Monitoraggio delle caratteristiche igienico-sanitarie nei cereali

d) Indagine conoscitiva riguardo a micotossine emergenti e mascherate

e) Mantenimento e implementazione delle Banche dati relative alle caratteristiche agronomiche, qualitative ed igienico-sanitarie dei cereali 

La proposta esecutiva delle ricerche volte ad affrontare le tematiche richieste dal MiPAAF, coordinata da Carlotta Balconi (CREA-CI di Bergamo), valorizza le competenze delle tre Unità Operative partecipanti al progetto, i cui Responsabili Scientifici sono di seguito riportati:

U.O.1: Sabrina Locatelli – CREA-CI di Bergamo
U.O.2: Amedeo Reyneri – DISAFA Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari Università di Torino (UNITO)
U.O.3: Paola Battilani – Istituto di Entomologia e Patologia Vegetale – Università Cattolica del Sacro Cuore, Piacenza (UNICATT)
Le attività sono state articolate in tre diversi Work Packages (WPs), in raccordo tra di loro e con il Coordinamento (WP 0).

La situazione della maiscoltura nazionale è assai critica e pone in evidenza lo stesso rischio di sopravvivenza delle aziende e dei sistemi di stoccaggio, a causa delle quotazioni distanti dalla copertura dei costi. Tale condizione ha portato a una notevole contrazione delle superfici investite a mais, pari a circa il 33% tra il 2012 e il 2016; ciò a fronte della crescente centralità di questa coltura, sia per le produzioni zootecniche di maggiore valore e tipicità del sistema agroalimentare nazionale, che per il crescente consumo alimentare diretto.

Alla luce della marcata riduzione delle superfici coltivate a mais e dei conseguenti livelli raggiunti dalle importazioni, l’Italia produce oramai meno del 60% del mais necessario alle filiere alimentari zootecniche e umane, mettendo a rischio anche le produzioni italiane DOP, i cui disciplinari prevedono che la materia prima provenga da allevamenti che hanno alimentato i bovini con almeno il 50% di mais di origine nazionale.

Il mais occupa, infatti, il primo anello della filiera di molti prodotti alimentari: latte e derivati, formaggi, carni per consumo fresco, carni trasformate. E’ noto che la granella di mais è soggetta a infezione da parte di diverse specie fungine che provocano un accumulo di micotossine, prodotti del loro metabolismo secondario; pertanto, il monitoraggio della sanità degli alimenti zootecnici, costituisce un fattore di estrema importanza, per il mantenimento di un adeguato benessere degli animali e della sanità necessaria alla loro performance produttiva a tutela del reddito dell’impresa zootecnica e a garanzia del prodotto finale destinato ai consumatori.

In questo panorama, il Progetto RQC-mais risulta strategico per rilanciare il mais italiano.

 

Obiettivi generali del progetto:

Valutare la qualità del mais a livello nazionale al fine di sviluppare un piano per il miglioramento della qualità igienico-sanitaria della filiera
Recuperare e accrescere la competitività della zootecnia nazionale e dell’industria alimentare
Sintesi dei risultati dei primi 18 mesi del Progetto RQC- MAIS sono pubblicate sul sito MiPAAF al seguente link: https://www.politicheagricole.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/1942

Le informazioni derivanti dallo svolgimento delle attività di monitoraggio costante delle micotossine prevalenti ed emergenti nella granella di mais, unitamente alla validazione e implementazione dei modelli previsionali, mirano a ottenere un miglioramento della gestione del rischio attraverso la conoscenza reale del problema contaminazione, con possibile anticipazione di un’eventuale situazione di allerta.

Nel dettaglio, di seguito le ricadute e i benefici previsti dall’attuazione delle ricerche in atto:

rilascio di Linee Guida per la redazione di processi produttivi e di conservazione atti a ridurre la probabilità di incorrere in elevate contaminazioni per il mais;
applicabilità delle informazioni nei contesti produttivi al fine di ridurre il più possibile i tempi del trasferimento e della fruibilità degli stessi;
disponibilità delle fondamentali conoscenze per valutare i rischi sanitari potenziali nell’impiego feed e food;
disponibilità delle fondamentali conoscenze per valutare le conseguenze sul mercato nel medio e lungo periodo;
disponibilità di sistemi previsionali quali strumento validato ed affidabile come supporto agli operatori della filiera mais, intesi come agricoltori e tecnici impiegati sia nella fase di produzione che in quella di gestione della filiera;
individuazione degli ambiti pedo-climatici e colturali più esposti alla contaminazione.

 

Costituzione Tavolo tecnico settore MAIS

Il Coordinamento unitamente ai Partners del Progetto RQC-MAIS, ha recentemente promosso l’iniziativa di creare un Tavolo di Lavoro dedicato a sostenere le “ISTANZE MAIS” nella futura programmazione nazionale di SETTORE, con lo scopo di:

i) affrontare gli aspetti più rilevanti riguardanti la situazione attuale della filiera maidicola

ii) evidenziare e proporre iniziative urgenti per tentare di trovare soluzioni alla grave crisi della coltura del mais

In data 28 giugno 2017, presso CREA-CI di Bergamo, si è riunito un ricco Tavolo Tecnico per suggerire vie percorribili per avviare le quattro azioni riportate di seguito:

Promuovere e supportare innovazioni agronomiche mirate ad aumentare rese e sanità del mais
Sostenere la rete di sperimentazione pubblica
Valorizzare le infrastrutture del sistema di stoccaggio
Armonizzare gli interventi normativi e di politica del Settore
Il Tavolo di Lavoro, avviato nell’ambito del Progetto RQC-MAIS, include, tra gli altri, la partecipazione del settore ricerca (Università, CREA), del MiPAAF, delle Regioni, delle Associazioni di categoria: Associazione Italiana Maiscoltori (AMI), Associazione Italiana Raccoglitori Essiccatori Stoccatori (AIRES), Associazione Nazionale tra i Produttori di Alimenti Zootecnici (ASSALZOO), ASSOSEMENTI, Alleanza Cooperative Italiane (ACI), Confederazione Italiana Agricoltori (CIA), Consorzi Agrari d’Italia, Consorzio Italiano Biogas, Roquette Italia, Associazione Granaria di Milano, Confagricoltura, Coldiretti.

L’incontro con tutti gli attori della filiera maidicola ha consentito di creare un Gruppo operativo variegato, strategico e interessato alla valorizzazione del mais italiano; le richieste emerse dal confronto con i Rappresentati delle Regioni, delle Organizzazioni professionali agricole, delle Associazioni di rappresentanza del settore cerealicolo, costituiranno, punto per punto, le premesse per promuovere linee di ricerca e sostenere innovazioni utili per il rilancio del mais.

Il Coordinatore del Progetto RQC-MAIS e i Responsabili delle Unità Operative, esprimono la forte volontà di proseguire al meglio nello svolgimento delle attività di ricerca e sperimentazione, volte a sostenere la filiera maidicola, con le risorse che saranno messe a disposizione in futuro.

 

Foto: Pixabay

Carlotta Balconi – CREA Centro di ricerca Cerealicoltura e Colture Industriali, Responsabile della Sede di Bergamo