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Soia Gm, produttività elevata anche in presenza di temperature elevate

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L’ingegneria genetica potrebbe aiutare a contrastare gli effetti dei cambiamenti climatici: la resa della soia geneticamente modificata dovrebbe, infatti, essere abbondante anche in presenza di temperature elevate. Lo evidenzia uno studio pubblicato sulla rivista Journal of experimental botany dai ricercatori statunitensi dell’Università dell’Illinois di Urbana-Champaign, secondo cui la produttività della soia Gm dovrebbe essere maggiore del rendimento della coltura tradizionale nelle condizioni climatiche che caratterizzeranno il 2050, che secondo le previsioni vedrà un significativo innalzamento delle temperature e una maggiore presenza di anidride carbonica nell’aria.

Gli scienziati hanno condotto uno studio di tre anni sul campo, per verificare l’influenza delle condizioni climatiche e ambientali sulla resa della soia Gm e di quella tradizionale. Per ottenere dati affidabili, hanno utilizzato SoyFace (Soybean Free Air Concentration Enrichment), un sistema innovativo che riproduce le condizioni atmosferiche che si verificheranno in futuro, per comprendere il loro impatto sulle colture. Le piante utilizzate nell’esperimento, pertanto, sono state esposte alle stesse condizioni ambientali (sole, vento, pioggia, nuvole, etc.) presenti nelle normali piantagioni dell’Illinois.

Al termine dell’analisi, è emerso che nelle condizioni attuali non esiste una grande differenze nel rendimento delle due colture. Ma se si prendono in considerazione le temperature e i livelli di anidride carbonica che sono previsti per il 2050, la situazione cambia significativamente. Secondo gli esperti, in quelle condizioni la produttività della soia modificata sarà superiore a quella della soia tradizionale. I risultati dell’indagine suggeriscono quindi, secondo i ricercatori, che l’ingegneria genetica potrebbe contribuire a compensare gli effetti negativi dell’aumento delle temperature.

 

Foto: Pixabay

redazione