Realizzata una mappa che fornisce informazioni sul pH dei terreni di tutto il mondo. A svilupparla, nel corso di uno studio pubblicato sulla rivista Nature, sono stati gli scienziati dell’Università della California di Santa Barbara (Usa), che hanno analizzato il modo in cui le variazioni climatiche influenzano le caratteristiche del suolo.
Nel corso della ricerca, gli autori hanno esaminato i dati sul suolo raccolti da Stati Uniti, Cina, Canada, Australia, Brasile e dall’International Soil Research Information Center di Wageningen (Paesi Bassi). Dopo aver analizzato circa 60.000 zone diverse, sono riusciti a costruire una mappa del pH dei terreni di tutto il mondo.
Il pH indica l’acidità o l’alcalinità del suolo, basandosi su una scala da 0 a 14: se il livello equivale a 7, il terreno è neutro; se risulta inferiore è acido, mentre se ha un grado superiore è alcalino. I ricercatori californiani hanno osservato che dove il clima è secco, il suolo è alcalino, mentre nelle regioni in cui le condizioni climatiche sono umide, il terreno risulta acido. Inoltre, sono stati i primi a studiare cosa succede al terreno quando si passa da una condizione e l’altra. L’indagine ha evidenziato che il passaggio tra un terreno alcalino e uno acido avviene bruscamente, proprio al confine tra il clima secco e quello umido.
“Abbiamo scoperto che dove il clima è umido, come nelle foreste, nelle latitudini alte o in Amazzonia, il pH del terreno è acido – spiega Eric W. Slessarev, che ha diretto lo studio -. Dove invece il clima è secco, il pH è alcalino. I risultati hanno confermato le nostre ipotesi. Ma la nostra analisi ha anche dimostrato che la transizione tra le due zone è molto brusca: è sufficiente un piccolo cambiamento nel clima per passare da una zona acida a una alcalina. I terreni caratterizzati da un pH intermedio sono pochi e sono presenti in regioni come l’Iowa o l’Ucraina che, non a caso, sono intensamente coltivate, perché i terreni neutri sono anche i più fertili. Il suolo caratterizzato da un pH elevato, invece, non è adatto alla coltivazione per diversi motivi”.
Secondo gli scienziati, lo studio dimostra che le zone destinate all’agricoltura si trovano tendenzialmente ai confini tra il clima umido e quello secco e tra i terreni acidi e quelli alcalini. Inoltre, evidenzia che il pH e la fertilità del suolo sono strettamente legati al clima. Pertanto, il cambiamento climatico potrebbe influenzare significativamente il sistema agricolo.
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Nadia Comerci