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Sostenibilità ambientale e aumento produttività: i benefici della coltivazione della soia Ogm

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Produttività e sostenibilità. Sono questi i principali vantaggi della coltivazione della soia geneticamente modificata. Ad affermarlo è Larry Marek, Direttore e componente del Comitato di gestione strategica della United Soybean Board, associazione di categoria degli agricoltori statunitensi, nata con l’obiettivo di raccogliere fondi da investire nella ricerca in agricoltura. Marek produce soia Ogm al 100% e dichiara di essere soddisfatto della sua scelta. Da quando ha deciso di impiegare i semi geneticamente modificati, la produttività delle piantagioni è aumentata, mentre i costi sono diminuiti.

A partire dal 1996, anno in cui ha scelto di coltivare le piante Gm, l’imprenditore ha ottenuto diversi benefici. Innanzitutto utilizza meno sostanze chimiche rispetto al passato e usa prodotti più sicuri poer le piante. Ha anche smesso di ricorrere ai pesticidi, mentre ha ridotto significativamente l’impiego dei fungicidi. Rispetto al passato, le sue coltivazioni subiscono meno danni da parte degli insetti. Adesso, per coltivare l’intera piantagione, i suoi uomini possono utilizzare soltanto 3 o 4 trattori. Inoltre, l’utilizzo degli organismi geneticamente modificati gli ha permesso d’impiegare soluzioni gestionali più efficienti sia dal punto di vista ambientale, sia da quello economico.

Larry Marek evidenzia che l’impiego dei semi Gm incrementa anche la sostenibilità del processo produttivo. Permette, infatti, di ricorrere alle seguenti misure:

Pratica del “no till” o non-lavorazione – Si tratta di rinunciare ad arare un terreno per non alterarne gli equilibri. Rivoltare il suolo prima di seminare una nuova coltura, infatti, ne causa la degradazione, perché aumenta il rischio di erosione e dilavamento·

Impiego di “fasce tampone” o strisce vegetazionali – Sono aree o strisce di terreno sottratte alla coltivazione, situate a ridosso degli appezzamenti, che svolgono la funzione di barriere. Servono, infatti, a evitare che i prodotti chimici usati in agricoltura raggiungano i corsi d’acqua, proteggono le piante dal vento, riducono l’erosione del suolo e ospitano gli organismi antagonisti dei parassiti delle colture.

“Agricoltura di contorno” – Si traduce nell’arare il terreno collinare in modo perpendicolare alla pendenza del suolo, per evitare il veloce scorrimento delle acque verso la valle

“Agricoltura di precisione” con utilizzo di mappe Gps – Questa pratica punta a migliorare la produttività e la funzionalità delle operazioni agricole, attraverso l’uso di dispositivi tecnologici capaci di eseguire interventi mirati sulla base delle caratteristiche del terreno. L’impiego di questi strumenti permette di pianificare le diverse fasi procedurali della produzione, di incrementarne l’accuratezza e l’efficacia, di razionalizzare l’uso delle risorse a disposizione e, infine, divelocizzare la durata dell’intero processo produttivo

Realizzazione di “terrazze” – Ha lo scopo di ostacolare le infiltrazioni d’acqua e fermare l’erosione del suolo.

L’imprenditore sottolinea, infine, che l’introduzione degli Ogm ha avuto un impatto positivo sull’ambiente. Osserva che nel 2010 i terreni coltivati sono diminuiti di 3,6 milioni di acri rispetto al 1982, mentre le zone boschive sono aumentate di 59 milioni di acri.

 

Foto: Pixabay

Nadia Comerci