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Batteri anti-sale per migliorare la resa delle piante

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Migliorare la resa delle coltivazioni arricchendo i terreni di batteri resistenti ad alte concentrazioni sale: è questa la proposta di una microbiologa uzbeka, Dilfuza Egamberdieva, che ha messo a punto (e brevettato) una tecnica che permette di selezionare le cellule di Pseudomonas che vivono vicino alle radici delle piante e di far aumentare la loro presenza rispetto a quella di altri microbi.

 

La ricercatrice, che lavora alla National University of Uzbekistan di Tashkent, ha presentato il suo metodo in occasione del General Meeting della World Academy of Sciences, spiegando che “i batteri della famiglia Pseudomonas, in particolare Pseudomonas extremorientalis, sono resistenti al sale e crescono vicino alle radici, dove competono con altri batteri per la colonizzazione. Al contrario, i batteri patogeni non possono colonizzare attivamente le radici delle piante. Qui gli Pseudomonas producono antibiotici che le piante usano per difendersi dai funghi, stimolare la produzione di radici e produrre fattori che stimolano la nodulazione, dando quindi alla vegetazione più possibilità di fissare l’azoto e crescere di più”. I cambio di questo aiuto la pianta non deve fare altro che mettere a disposizione dei batteri sostanze utili per la loro sopravvivenza e il risultato è un aumento delle rese delle coltivazioni del 10-15%.

 

Egamberdieva ha isolato i batteri da terreni inariditi dall’eccesso di sale. La ricercatrice assicura che non si tratta di microrganismi pericolosi, anzi, contrastando la crescita di altri batteri proteggono non solo la salute delle piante, ma anche quella umana.

 

Foto: Pixabay

Silvia Soligon