La crescita del pollame dipende dalla disponibilità dell’aminoacido treonina e della fonte di fibre alimentari nel mangime. Grazie ad uno studio pubblicato su Poultry Science i ricercatori dell’Università dell’Illinois di Urbana (Stati Uniti) sono riusciti a determinare i benefici dei diversi tipi di fibra aggiunti all’alimentazione dei polli e quali sono le concentrazioni di treonina da aggiungere al mangime. Non solo, la stessa ricerca ha dimostrato che livelli adeguati di treonina aiutano a difendere gli animali dalla coccidiosi più di quanto non faccia l’aggiunta di fibre alla loro dieta.
La treonina forma l’11% della mucina, importante componente dello strato di muco che ricopre la superficie assorbente dell’intestino proteggendola dai batteri e dagli enzimi che partecipano ai processi digestivi. Gli autori dello studio hanno voluto verificare se la presenza di due diverse fonti di fibre alimentari presenti in molti mangimi, la cellulosa e la pectina, riducesse la disponibilità di treonina, portando, così, alla necessità di aumentare le concentrazioni di questo aminoacido nei mangimi. Gli esperimenti condotti hanno permesso di stabilire che:
- l’aggiunta di pectina al 7% riduce l’aumento di peso e la capacità di utilizzare i nutrienti per crescere;
- l’aggiunta di cellulosa al 7% non ha nessun beneficio dal punto di vista nutrizionale;
- le quantità di treonina da aggiungere ai mangimi sono più basse in presenza di pectina (5,6 g/kg), mentre in presenza di cellulosa ne sono necessari 5,8 g/kg. In assenza di entrambe le fonti di fibre sono richiesti 6,8 g/kg dell’aminoacido in questione;
- in presenza di pectina o cellulosa le cripte intestinali (gli spazi compresi tra un villo assorbente e l’altro) sono più profonde;
- nei polli alimentati con cellulosa e livelli adeguati di treonina le cripte sono ancora più profonde e lo strato più esterno della muscolatura intestinale è più spesso;
- una dieta ad elevato contenuto di fibre aumenta il numero di cellule intestinali che producono mucina;
- la pectina protegge dalla coccidiosi causata dai protozoi del genere Eimeria maxima, ma l’aggiunta di treonina al mangime ha un effetto ancora maggiore.
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Silvia Soligon