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Acquacoltura, intesa su aiuti da ministero Politiche agricole per 3,5 milioni di euro

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La Conferenza Stato-Regioni ha trovato l’intesa sugli aiuti per il settore dell’acquacoltura e della pesca. Agli allevatori nel settore ittico andranno 3,5 milioni di euro mentre saranno 16,5 i milioni di euro destinati alla pesca. L’organo per i rapporti tra lo Stato e le Regioni si è pronunciato sullo schema di decreto del ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali relativo ai criteri e le modalità di attuazione del Fondo anti-CoVid-19 per le imprese del settore ai sensi del decreto legge ‘Cura Italia’.

Gli aiuti diretti, pari complessivamente a 20 milioni di euro, saranno elargiti come sovvenzioni dirette agli operatori di pesca e acquacoltura. In particolare sono 3,5 i milioni per le imprese dell’acquacoltura, compresi gli impianti e le imprese che utilizzano imbarcazioni ai fini produttivi, iscritte alla V° categoria; 15 i milioni per le imprese della pesca in acque marine (iscritte nella I°, II°, III°, e IV° categoria dei Registri Imprese Pesca; le imprese devono avere, al 3 giugno 2020, almeno un’imbarcazione da pesca in armamento); 1,5 milioni per le imprese che si occupano di pesca in acque interne.

Le risorse sono suddivise tra le Regioni e le Province autonome in proporzione al numero di imprese operanti nel proprio territorio. Queste risorse derivano dal fondo da 100 milioni di euro per il 2020 istituito dal ministero delle Politiche agricole e previsto dal dl n.18 del 2020, convertito nella legge n. 27 del 2020. Il fondo è stato creato, tra l’altro, anche per la copertura totale degli interessi passivi sui finanziamenti da ristrutturazione dei debiti, per la copertura dei costi derivanti dai mutui, e, per l’appunto, per la sospensione dell’attività delle imprese di pesca e piscicoltura.

Anche l’acquacoltura ha subito gli effetti della pandemia di CoVid-19 sull’economia. In particolare si è fatta sentire la chiusura della ristorazione e dei servizi mensa. Secondo una prima valutazione fornita all’Ansa da Api, Associazione piscicoltori italiani, e Ama, Associazione mediterranea acquacoltori, a marzo e aprile negli allevamenti è rimasto invenduto il 65% della produzione di pesce e l’80% di molluschi.

 

Foto: Pixabay

red.