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Crisi coronavirus, gli interventi per l’agroalimentare

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Sin dai primi giorni di emergenza sanitaria per la diffusione del coronavirus, inizialmente circoscritta ad alcune aree del Nord, poi estesa a tutto il territorio nazionale con il lockdown, il ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali ha monitorato la situazione per garantire l’operatività della filiera agroalimentare. Il governo e il ministero sono intervenuti puntualmente per sostenere le imprese e i lavoratori del settore primario. Nel corso dell’informativa urgente alla Camera dei deputati del 16 aprile, la ministra Teresa Bellanova ha illustrato queste misure e la strategia complessiva da seguire per i prossimi mesi. 

La filiera agroalimentare – nonostante abbia sempre continuato a funzionare – si è dovuta scontrare con alcuni ostacoli iniziali, come i blocchi alle frontiere e la richiesta di certificati di sicurezza per i prodotti italiani. La situazione generale dettata dalla pandemia e le misure anti-crisi hanno determinato gravi conseguenze per l’agroalimentare, dalla chiusura di canali di sbocco per i prodotti agricoli e trasformati con lo stop a mense, bar, ristoranti e pizzerie, alle difficoltà per il reperimento della manodopera nei campi. 

Sburocratizzazione, sostegno al reddito, rafforzamento delle filiere sono state alcune delle direttrici su cui si è mosso e si muoveranno il ministero e il governo. 

– Un tema che si è rivelato in tutta la sua rilevanza è quello dell’approvvigionamento delle materie prime e, per alcuni prodotti, della dipendenza dall’estero. Sono stati così adottati dei decreti dedicati alle filiere: le misure per il Fondo grano duro per 40 milioni di euro, il Fondo suinicolo nazionale per 5 milioni di euro, il Fondo Commissioni uniche nazionali per 200 mila euro annui, il Fondo per la competitività delle filiere per un totale di 29,5 milioni. Quest’ultimo strumento interviene proprio sui prodotti su cui l’Italia dipende dalle importazioni, ad esempio mais e soia.

– Sorvegliata speciale è la suinicoltura. Il 15 aprile si è tenuta al ministero una riunione tecnica per individuare ulteriori misure urgenti a tutela del settore. In particolare si sta pensando a interventi sui prosciutti e alla compensazione Iva.

– Per il settore lattiero-caseario tra gli interventi adottati ci sono le misure anti-spreco per il latte di bufala, il decreto da 6 milioni di euro per la fornitura di latte per gli indigenti. Sono allo studio interventi a tutela del reddito con un fabbisogno stimato in 50 milioni.

– L’iter per il Decreto per i prodotti Dop e Igp è terminato. Sono state concesse deroghe temporanee ai disciplinari del Parmigiano, della Mozzarella di Bufala e della Bresaola con le proroghe per la rendicontazione dei progetti. Sono stati previsti dei contributi ai Consorzi per la promozione e la comunicazione e lo sblocco di pagamenti per oltre 2 milioni. Sul fronte della promozione del Made in Italy è stata poi prevista la realizzazione di una campagna straordinaria di comunicazione.

– Per smaltire le eccedenze è stato finanziato con 50 milioni il fondo nazionale indigenti. Tra i prodotti a maggior rischio spreco ci sono anche carni bovine e ovine, prosciutti, salumi e formaggi. 

– Per la pesca e l’acquacoltura – con il calo della domanda – sono state definite delle misure nel decreto Cura Italia. Utile è anche la possibilità di ricorrere attraverso il Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca per interventi flessibili. È stato inoltre avviato un dialogo proficuo con il Commissario europeo alla Pesca per sostenere il comparto con provvedimenti immediati e adeguati.

Sostegno al reddito. Per i lavoratori del settore agricolo e della pesca, le Regioni hanno avuto la possibilità di concedere il trattamento di integrazione salariale in deroga. Sono state previste indennità per i coltivatori e imprenditori agricoli professionali e gli operai agricoli a tempo determinato.

– Pac. Nella definizione delle misure nazionali e per il negoziato con l’Ue il principio base è stata la facilitazione degli adempimenti per gli agricoltori. Sono state posticipate le scadenze e anticipati i pagamenti, si è cercato di semplificare i controlli. Si è chiesto di attingere a tutte le risorse comunitarie previste nei diversi settori e coperti dal regolamento Ocm unica e dello sviluppo rurale. La Commissione ha dato ampie aperture su posticipi, deroghe ai controlli, ammassi privati. Su questi “abbiamo inviato alla Commissione un documento, predisposto e concordato con le Regioni, per attivare l’ammasso privato per formaggi, burro, carni bovine, carni suine, carni ovicaprine”, ha ricordato la ministra. La risposta della Commissione è attesa per i prossimi giorni.

– Con la Pac arriveranno 1,4 miliardi di euro di liquidità da giugno grazie all’aumento dal 50% al 70% dell’anticipo dei contributi. La data di erogazione è stata anticipata, sono state previste procedure semplificate e senza bisogno di domanda. Una misura rivolta a una platea molto più ampia: oltre 650 mila beneficiari.

– Sviluppo rurale. C’è la necessità di assicurare la piena attuazione dei Programmi 2014-20 introducendo semplificazioni e flessibilità. Dal 2021 serve attivare un “unica misura a livello nazionale, in modo da prevedere un pagamento commisurato alla superficie o agli animali su cui insiste un impegno, da finanziare con parte dei fondi Feasr dell’esercizio 2021. Inoltre, una percentuale di fondi Feasr 2021 dovrà essere utilizzata per assicurare continuità alla programmazione 2014-2020, in attesa dell’avvio della nuova”.

Fondo Ismea da 100 milioni per le garanzie in favore di pesca e agricoltura

– Fondo da 100 milioni per la copertura degli interessi sui finanziamenti bancari e sui mutui e per lo stop temporaneo dell’attività di pesca.

– Rafforzamento del Fondo rotativo per le imprese di Cassa depositi e prestiti per il finanziamento a tasso agevolato degli investimenti delle imprese avicole.

– La Conferenza Stato Regioni ha approvato il decreto che proroga e semplifica l’attuazione dei relativi programmi su Ocm vino, ortofrutta, olio, zootecnia, apicoltura. Le aziende potranno realizzare investimenti e attività già programmate, con maggior tempo a disposizione per domande, rendicontazione e realizzazione di queste attività.

 

Foto: Pixabay

 

redazione