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Latte e derivati, in Italia export e spesa in aumento

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latte

Segnali positivi nel settore lattiero caseario in Italia mentre in Europa la produzione è ferma, a fronte comunque di una domanda mondiale dinamica. L’export della Penisola ha raggiunto livelli record e anche la spesa domestica è in risalita. Sono gli ultimi dati del rapporto Tendenze di Ismea.

Italia

Le indicazioni positive relative al comparto nazionale erano già emerse con l’indice Ismea dei prezzi all’origine per latte e derivati del periodo gennaio-settembre 2019, con una variazione del +8,1% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. I prezzi dei principali formaggi della tradizione italiana sono aumentati così come il prezzo del latte da stalla (con un incremento anche per gli allevatori italiani di 4 euro/100 litri di latte rispetto al 2018). Il Grana Padano ha visto rialzare i prezzi del 28% e mentre per il Parmigiano Reggiano del 12%.  

Negli allevamenti i costi di produzione sono leggermente diminuiti soprattutto per via della riduzione del prezzo dei mangimi. Le consegne nazionali di latte sono leggermente diminuite in particolare per via delle ondate di calore.

I dati più incoraggianti arrivano dall’export di formaggi e latticini, cresciuto di ben l’11,7% in valore e del 6,5% in quantità. Ottime performance per Grana, Parmigiano, Gorgonzola e formaggi freschi. Eccezion fatta per Canada e Polonia, sono stati registrati aumenti nelle principali destinazioni del Made in Italy in particolare Germania e Usa con crescite a doppia cifra (rispettivamente +17% e +21% in volume).  

Identici i numeri per le importazioni: +11,7% nel primo semestre del 2019 in valore e +6,5% in quantità per via del generalizzato rialzo dei prezzi in Europa. Salgono le richieste di formaggi mentre scendono le importazioni di yogurt, latte confezionato e burro. La domanda di materia prima da parte dell’industria ha spinto al rialzo l’import di latte in cisterna, soprattutto dalla Germania. 

Anche la spesa dei consumatori italiani è preceduta dal segno più grazie al lieve aumento dei prezzi al dettaglio soprattutto per i formaggi.

Unione europea

Le alte temperature e la siccità hanno influenzato l’andamento della produzione di latte, rimasta al palo con un aumento dello 0,2% rispetto allo scorso anno. La scarsità di piogge ha pregiudicato il pascolo e la produzione di mais in diversi Paesi mentre Irlanda e Regno Unito sono in controtendenza con un forte aumento delle consegne. Pessimismo dalla Commissione europea: le consegne di latte potrebbero crescere solo dello 0,5% fino a fine anno per via del rallentamento della crescita della produttività e della minore diponibilità di mangimi

Queste tendenze e la domanda mondiale sostenuta hanno però consolidato il prezzo medio del latte alla stalla nell’Ue che ad agosto ha superato i 33,6 euro/100 kg, con un aumento medio gennaio-agosto del 3% rispetto al valore medio del 2014-2018. Questo nonostante le incognite legate alle tensioni commerciali (dazi Usa, Brexit ed embargo russo). Il prezzo del latte scremato in polvere è in costante aumento avendo (+32% su base tendenziale) mentre quello del burro è in forte riduzione (-35%). I prezzi dei formaggi hanno toccato livelli generalmente superiori allo scorso anno.

Il consumo di latte alimentare e le esportazioni hanno segnato un calo non trascurabile che ha avuto effetto sulla produzione (-2%), con stime negative anche per il 2020. Il settore è comunque differenziato al suo interno: crescono ad esempio gli acquisti di latte biologico e senza OGM.

Export dell’Unione europea

Le spedizioni verso Stati Uniti, Giappone e Cina (+20% verso Pechino) hanno trainato le esportazioni di formaggi dell’Ue del periodo gennaio-luglio. La domanda dovrebbe crescere ulteriormente; anche se la politica protezionistica degli Stati Uniti conterrà la sua domanda, quella degli altri Paesi potrebbe comunque portare a un aumento complessivo dell’export del 2%. Per il latte scremato in polvere le esportazioni sono cresciute del 28%, con il boom della Cina (+66%) mentre quelle di latte intero in polvere sono in continuo calo (-19%). Rimbalzano le spedizioni di burro dopo due anni di calo, con un aumento previsto a fine 2019 del 10%.

 

Foto: © Art_Allianz_Fotolia

redazione