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Agricoltura, scende la fiducia degli operatori. Produzione industriale a +2,5%

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La situazione internazionale pesa sul giudizio degli agricoltori italiani. Nel terzo trimestre 2019 è diminuito sia l’indice del clima di fiducia degli agricoltori che quello dell’industria alimentare. Inoltre l’Istat prevede un calo congiunturale del valore aggiunto in un periodo dell’anno fondamentale per il settore primario nazionale: quelli del terzo trimestre sono infatti i mesi della vendemmia, del raccolto di frumento, frutta estiva e pomodoro. Dati un po’ più incoraggianti per le esportazioni e la spesa alimentare degli italiani. È questo il quadro di sintesi del report AgrOsserva dell’Ismea relativo al periodo luglio-agosto-settembre 2019.

I timori degli operatori

Su affari correnti e futuri c’è pessimismo. Il livello di fiducia nel primo settore è di -3,3, in calo di 1,6 punti su base annua e di 5 punti su base congiunturale. Le condizioni climatiche hanno condizionato il giudizio di quasi la metà degli agricoltori intervistati che hanno rivelato di aver avuto difficoltà in questo trimestre. Il 21% è più ottimista per l’avvenire, mentre l’11% pensa che la situazione peggiorerà.  

Anche il giudizio degli operatori dell’industria alimentare è negativo. Sebbene pari a 7,2, l’indice di fiducia dell’Ismea è in flessione di 3,9 punti rispetto al trimestre precedente e di 6,4 rispetto al 2018.  Su ordini, scorte e produzione futura le valutazioni non sono ottimistiche. In questo caso è la congiuntura internazionale che grava, con la frenata delle principali economie dell’Unione europea e la ripresa del protezionismo statunitense. 

Segnali più favorevoli arrivano dalla produzione industriale. Rispetto allo scorso anno c’è stato un aumento del 2,5% da gennaio ad agosto 2019 mentre l’indice per il manifatturiero è sceso dell’1,3%. Tuttavia solo nei primi mesi l’andamento è stato davvero positivo, dopo aprile la produzione è stata pressoché stabile.

Commercio con l’estero

Lo stesso andamento a due fasi è stato rilevato anche per l’export. Le esportazioni italiane dei prodotti agroalimentari nei primi otto mesi del 2019 sono cresciute del 6% rispetto allo stesso periodo del 2018 superando i 28,6 miliardi di euro. Anche in questo caso a giugno e agosto ci sono state delle flessioni congiunturali. Con il segno positivo le importazioni, salite dell’1,3% e vicine ai 29,8 miliardi. Eccezion fatta per oli e frutta sono in crescita tutti i settori merceologici così come le spedizioni verso tutti i principali mercati di arrivo tranne la Russia.  

Anche la domanda interna per i prodotti agroalimentari è sostenuta. Nei primi nove mesi 2019 la spesa delle famiglie italiane è maggiore dello scorso anno. Ismea ha rilevato complessivamente un rialzo dello 0,8% rispetto allo stesso periodo 2018, con segnali di rallentamento nel terzo trimestre. La dinamica sembrerebbe essere la stessa del 2018: avvio positivo dell’anno e chiusura con frenata.  

Sebbene maggiore rispetto all’andamento del credito in tutti i settori economici, quello per il comparto alimentare ha ceduto il 2,3% per l’agricoltura e l’1,5% per l’industria alimentare su base tendenziale.

 

Foto: Pixabay

redazione