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Usa, in aumento le stime delle produzione di mais e grano per il 2019/2020

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Maggiore produzione e prezzi in calo per mais e grano, minore offerta per soia e riso. Il Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti ha pubblicato i nuovi dati su domanda, offerta e commercio delle colture con le stime di agosto per la stagione 2019/2020.

Mais

Per gli esperti la produzione è in aumento di 26 milioni di bushel dopo le proiezioni di luglio dal momento che la riduzione delle superfici raccolte viene compensata da un aumento dei rendimenti. In totale la produzione è stimata a 13,9 miliardi di bushel. Anche le scorte finali sono in aumento, su di circa 170 milioni di bushel, mentre il prezzo medio del mais è stimato in calo, pari a 3,6 dollari per bushel.  

A questi dati fa fronte un calo delle esportazioni e della produzione di etanolo dai residui della lavorazione del mais. Gli Stati Uniti soffrono per la maggiore competitività dei rivali storici, come Argentina, Brasile e Ucraina, il cui export è in risalita e controbilancia il calo delle esportazioni della Russia.  

All’estero si stima maggiore produzione, un maggior volume di scambi e un calo significativo delle scorte, con l’Ucraina che è proiettata verso un record di aree destinate al raccolto e di rendimenti, e con buone prestazioni da parte dell’Unione Europea.

Grano

Anche per il grano ci sono tendenze simili. Per il 2019/2020 negli Stati Uniti sono previste una maggiore offerta, un aumento dell’uso della coltura e delle scorte. La produzione, incrementata, sfiora di due miliardi di bushel. Grazie alla maggiore offerta e ai prezzi più competitivi è aumentato l’uso di grano per mangimi di 20 milioni di bushel, così come l’export che ha beneficiato di performance di segno opposto dai principali competitor: Unione europea, Russia e Kazakistan. Qui la produzione è in calo per via del clima caldo e secco a giugno nelle regioni in cui è coltivato grano invernale e per le scarse precipitazioni nelle aree destinate a quello primaverile. Il prezzo medio è in calo a 5 dollari al bushel.  

A livello mondiale l’utilizzo del grano sarà minore, sia per la mangimistica che per l’industria alimentare e non. Il calo dell’offerta maggiore di quello dell’impiego di grano determinerà un’erosione delle scorte che comunque rimarranno estese.

Riso

Una combinazione di minori scorte iniziali e di produzione in calo è alla base della riduzione dell’offerta di riso. Secondo le previsioni del dipartimento, negli Usa il rendimento previsto per tutto il riso è in calo di 121 pound per acro, mentre per le scorte totali la riduzione è del 7% rispetto allo scorso anno; il prezzo stimato medio è invece in aumento. 

Nel mondo l’offerta è vista al rialzo per via di una maggiore produzione e di maggiori scorte iniziali. Per la Thailandia si teme che la siccità porti a una riduzione della produzione e dunque delle esportazioni, un dato che implicherà a un minor volume del commercio globale. Il consumo è stimato in calo soprattutto per via della Cina. Le scorte sono in aumento grazie quasi completamente all’andamento di Pechino che ora detiene il 68% di tutte le scorte mondiali di riso.

Soia

Il calo previsto della produzione di soia trascina al ribasso l’intera produzione negli Usa di semi oleosi. Per la soia la flessione è di 165 milioni in meno di superfici per il raccolto. Il decremento nella produzione è in parte compensato da scorte iniziali più alte e quindi l’offerta è stimata a 4,77 miliardi di bushel, giù del 3% rispetto alle stime dello scorso mese. La riduzione della domanda di soia da parte della Cina è il principale motivo del calo delle esportazioni. Anche le scorte finali sono in calo di 40 milioni di bushel mentre il prezzo si mantiene a livelli invariati. Globalmente, considerando tutti i semi oleosi, il 2019/2020 sarà caratterizzato da minori produzione, scambi e scorte.

 

Foto: Pixabay

red.