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Accordo Ue-Mercosur, per Unaitalia settore avicolo a rischio

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I produttori avicoli italiani contro il trattato commerciale tra Unione europea e alcuni Paesi del Sud America: “L’accordo tra Ue e Mercosur penalizzerà fortemente l’intero settore avicolo europeo, mettendo rischio oltre 60mila di posti di lavoro in Italia”, sottolinea Antonio Forlini, presidente di Unaitalia, l’Unione nazionale della Filiere agroalimentari delle Carni e delle uova. “L’aumento di quote di import di carne avicola a dazio zero che saranno concesse ai Paesi del Sud America, a partire dal Brasile, primo esportatore al mondo, – continua – avrà forti ripercussioni anche sui consumatori, che subiranno una drastica riduzione delle garanzie sull’origine e sulla qualità della carne”.  

L’accordo è stato siglato a Bruxelles dai rappresentanti della Commissione europea e quelli dei quattro Paesi del blocco Mercosur, ovvero Argentina, Paraguay, Brasile e Uruguay. L’intesa è arrivata dopo circa vent’anni di negoziati e il documento è stato salutato come un accordo storico.  La liberalizzazione sarà relativa al 91% delle importazioni dall’Unione per un periodo fino a dieci anni per la maggior parte dei prodotti. L’Ue liberalizzerà invece il 92% dell’import dai quattro Paesi latinoamericani sempre per lo stesso periodo.  

Il trattato commerciale riguarderà sia il settore industriale che quello agroalimentare: “Tra i vari comparti penalizzati dall’accordo – aggiunge Forlini – quello avicolo, che oggi è 100% made in Italy, rischia di essere la vera vittima sacrificale: il Brasile esporta già quasi 500mila tonnellate di carne di pollame in Europa ogni anno, nonostante la Commissione europea abbia evidenziato carenze strutturali sul rispetto delle norme sanitarie e igieniche”.  

Il rappresentante dei produttori avicoli ricorda lo scandalo della ‘carne fraca’ che portò “alla revoca dell’abilitazione all’export in Ue a 20 stabilimenti brasiliani di macellazione di carne di pollame. La maggior parte di questa carne viene importata surgelata ed è utilizzata per la realizzazione di prodotti elaborati nei quali non è obbligatoria l’indicazione dell’origine. Quindi i consumatori non sapranno che stanno consumando carne di pollame prodotta in condizioni meno rigorose di quella italiana”.  

Dopo l’ultima revisione del testo, il documento sarà trasmesso agli Stati membri dell’Ue e al Parlamento europeo per l’approvazione: “Il Mercorsur sarebbe l’ennesimo colpo a un comparto che cerca di mantenere la sua eccellenza, a fronte di competitor sempre più avvantaggiati e agguerriti. Per questo chiediamo che Governo e parlamentari Ue lo rifiutino con decisione”, conclude Forlini.

 

Foto: Pixabay

redazione