Un aumento di produzione di circa il 2%, per un ammontare complessivo di poco meno di 14,5 milioni di tonnellate di mangimi. Un fatturato di 8,88 miliardi di euro, nel cui computo è incluso il sistema mangimistico nel suo complesso. Un leggero incremento dell’occupazione che, ormai, sfiora le diecimila unità. I principali indicatori del settore sono stati comunicati nel corso dell’Assemblea annuale di Assalzoo, l’Associazione nazionale tra i produttori di alimenti zootecnici, il 19 giugno a Roma.
“Sono dati – sottolinea il Presidente Assalzoo, Marcello Veronesi – che testimoniano lo stato di salute dell’industria mangimistica italiana, un’industria capace di raccogliere le sfide dei mercati e di garantire in continuità un’eccellenza di prodotto per l’intero sistema zootecnico italiano. Altro dato positivo che voglio sottolineare, visto il ruolo essenziale del capitale umano in settori ad alta tradizione come il nostro, è la continua crescita dell’occupazione che testimonia ancora una volta come la mangimistica sia una presenza importante nel tessuto produttivo dell’economia nazionale”.
Entrando nel dettaglio dei numeri, si nota come – sulla scia del 2017 – sia proseguito il trend di crescita. A livello di produzione si è passati da 14.228.000 tonnellate a 14.475.000 tonnellate nel 2018, con un aumento dell’1,7%. Anche il fatturato riferito alle sole vendite del comparto mangimistico si trova in territorio positivo: + 3,1%, da 6,08 a 6,27 miliardi di euro.
Si tratta del quinto fatturato tra i settori principali dell’industria alimentare ma i numeri diventano ancora più importanti se, oltre ai mangimi per animali destinati all’alimentazione, si considerano anche premiscele e pet-food. In questo modo il totale del fatturato arriva a 8,879 miliardi di euro facendo scalare all’industria mangimistica una posizione nella graduatoria. In particolare, additivi e premiscele, determinanti per la preparazione dei mangimi, valgono 1,2 miliardi di euro, mentre gli alimenti per animali familiari valgono 1,43 miliardi di euro.
“Una novità – evidenzia Lea Pallaroni, segretario generale Assalzoo – che abbiamo voluto intraprendere da quest’anno è stata quella di allargare lo sguardo all’intero sistema mangimistico. È il risultato di un radicale ampliamento di visione in ottica di filiera, promosso con la nuova presidenza Veronesi. La mangimistica è un settore complesso che copre tutti gli aspetti dell’alimentazione animale, da qui la decisione di dare la giusta importanza ai numeri complessivi che delineano l’impatto economico del nostro comparto, nel settore alimentare”.
L’interconnessione con l’estero rappresenta un altro elemento distintivo. Negli ultimi dieci anni l’export è più che triplicato (+313%) mentre l’import è aumentato del 15%. Grazie a questo positivo dinamismo delle esportazioni il disavanzo commerciale, pur negativo, è in progressivo calo. Nel 2018 il valore delle importazioni è stato di 841 milioni di euro e di 725 milioni di euro per le esportazioni, con una differenza negativa di 116 milioni (nel 2017 il saldo commerciale era invece -164 mln di €).
Sempre incoraggianti, infine, sono anche i dati relativi all’occupazione. Il settore mangimistico è stato in grado, pur in un contesto economico non facile, di salvaguardare i posti di lavoro e il numero totale di addetti è addirittura cresciuto sull’anno precedente, arrivando ormai a sfiorare le 10 mila unità complessive (9.665 il numero preciso).
Foto: Pixabay
(Fonte: Assalzoo)
-
Variabili
Unità di misura
2017
2018
(stime)
Produzione
000.di tonn.
14.272
14.475
Fatturato totale
di cui:
Mld di €uro
8,673
8,879
-
Mangimi
Mld di €uro
6,080
6,243
-
Premiscele
Mld di €uro
1,191
1,202
-
Pet-food
Mld di €uro
1,402
1,435
Occupati
unità
9.620
9.665
Commercio estero
-
Esportazioni
Mio di €uro
655
725
-
Importazioni
Mio di €uro
819
841
-
Saldo commerciale
Mio di €uro
-164
-116
-