Home Economia Il 2017 delle uova è stato all’insegna della crescita

Il 2017 delle uova è stato all’insegna della crescita

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Nel 2017 i consumi e i prezzi delle uova sono tornati a crescere. Dopo la riduzione della spesa complessiva registrata nel 2016 – anno in cui l’aumento dei volumi era stato accompagnato dal ridimensionamento dei prezzi -, lo scorso anno i volumi sono aumentati dell’1,3% e la spesa complessiva del 4,8%. È quanto emerge dal rapporto “Consumi alimentari – I consumi domestici delle famiglie italiane”, pubblicato da Ismea (Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare), che analizza gli acquisti domestici di uova nel 2017.

Il trend positivo, secondo Ismea, sarebbe dovuto al maggior assortimento dei prodotti di alto profilo, alla minore offerta disponibile sui mercati a seguito di emergenze sanitarie e ai problemi legati alle norme sulla sicurezza alimentare (influenza aviaria e presenza d’insetticidi vietati in alcuni lotti di uova), che hanno costretto molti allevamenti a rinnovare il patrimonio delle ovaiole, determinando brevi vuoti produttivi e generando un incremento dei prezzi. L’Istituto evidenzia che le emergenze sono state gestite con rapidità ed efficienza sia dagli allevatori – che in molti casi si sono sottoposti volontariamente al sistema di controllo -, sia dagli esperti di sicurezza sanitaria, che hanno individuato e isolato i primi focolai rapidamente, prevenendo la diffusione del virus.

Negli ultimi mesi del 2017 i prezzi delle uova hanno registrato un notevole incremento: nella fase all’ingrosso le quotazioni di dicembre hanno superato del 56% quelle del 2016. Anche i prezzi al consumo hanno mostrato recuperi evidenti nella fase finale dell’anno, anche se gli incrementi sono stati meno accentuati (+23% a dicembre su base annua) perché l’80% delle forniture si basa su contratti a lungo termine. Ismea sottolinea che, almeno in parte, l’aumento dei listini medi è dovuto al maggior assortimento dei prodotti di alto profilo: presso la grande distribuzione è stata registrata una netta separazione tra i prezzi del prodotto di “normo-qualità” e quello dei segmenti di elevato profilo qualitativo, con forbici che vanno dai 15 ai 50 centesimi al pezzo.

 

Foto: Pixabay

red.