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Commodities alimentari, prezzi in ribasso a settembre

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A ottobre i prezzi delle materie prime alimentari sono diminuiti, soprattutto a causa della flessione dei listini dei prodotti lattiero-caseari. Ma sono scesi anche quelli di carne, oli vegetali e zucchero. In media, le quotazioni delle commodities risulta inferiore del 27% rispetto al valore massimo raggiunto all’inizio del 2011. Lo evidenzia l’Organizzazione per l’alimentazione e l’agricoltura delle Nazioni Unite (Fao), precisando che a ottobre l’Indice dei prezzi alimentari della Fao ha segnato una media di 176,4 punti, registrando un calo dell’1,3% rispetto al mese di settembre. Tuttavia, resta al di sopra del 2,5% rispetto al valore registrato nello stesso periodo dell’anno scorso.

Nel dettaglio, l’Indice Fao dei prezzi dei prodotti lattiero-caseari è diminuito del 4,2%, registrando il primo calo a partire dal mese di maggio. La flessione è dovuta al ribasso delle quotazioni internazionali del burro e del latte intero in polvere, causata dalla sospensione degli acquisti da parte degli importatori, rimasti in attesa di nuove forniture dall’Oceania. Inoltre, la scarsa domanda e le ampie scorte d’intervento nell’Unione Europea hanno fatto scendere i prezzi del latte scremato in polvere.

In calo anche l’Indice Fao dei prezzi della carne, diminuito dello 0,9% rispetto a settembre. La riduzione è dovuta al fatto che un’intensificata concorrenza tra gli esportatori di carni suine, combinata con una debole domanda d’importazioni, ha indebolito le quotazioni internazionali.

L’Indice Fao dei prezzi cerealicoli è invece aumentato dello 0,4% rispetto al mese precedente, grazie all’aumento delle quotazioni del riso, anche se quelle del grano sono state, in genere, più basse.

Anche l‘Indice Fao dei prezzi degli oli vegetali è sceso, registrando una flessione dell’1,1% rispetto al valore di settembre, a causa del calo dei listini dell’olio di palma e di quello di soia, dovuto alle prospettive di produzione positive.

Infine, rispetto a settembre è diminuito anche l’Indice Fao dei prezzi dello zucchero, sceso dello 0,7% a causa dell’indebolimento della moneta brasiliana – il Brasile è il maggiore esportatore mondiale -, e dalle prospettive di una più ampia produzione di barbabietole nell’Unione Europea e nella Federazione Russa.

 

Foto: Pixabay

red.