Nelle ultime settimane i prezzi dei cereali hanno subito lievi modifiche nei mercati di tutto il mondo. È quanto emerge dal “Grain market report” pubblicato dall’International grains council (Igc), secondo cui le previsioni indicano che quest’anno la produzione complessiva di questi cereali dovrebbe raggiungere valori record.
Il rapporto evidenzia un calo dei futures del mais statunitense, diminuiti dell’1%. La flessione sarebbe stata innescata dall’annuncio del Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti (Usda) di una correzione al rialzo delle stime sul rendimento del prossimo raccolto. In particolare, le quotazioni delle esportazioni statunitensi nei paesi del Golfo sono diminuite del 5%, attestandosi su un prezzo all’export (fob) pari a 161 dollari. Le quotazioni delle esportazioni nelle regioni del Mar Nero sono invece cambiate di poco, attestandosi a 168 dollari fob.
L’Igc evidenzia che il prezzo dell’orzo è cresciuto del 3% nell’ultimo mese. Anche se l’export del cereale in Francia è diminuito, le quotazioni delle esportazioni nel paese sono cresciute di un dollaro, attestandosi a 154 dollari fob. I prezzi delle esportazioni nelle regioni del Mar Nero hanno invece registrato un aumento di 9 dollari, raggiungendo 163 dollari fob.
Le quotazioni delle esportazioni del sorgo statunitense nei paesi del Golfo hanno registrato un calo del 3% nell’ultimo mese, attestandosi a 167 dollari fob. Secondo l’Igc la flessione dei prezzi del cereale riflette la debolezza dei futures sul mais e l’aumento del raccolto negli Usa. Tuttavia, questa situazione è in parte compensata dalla crescita della domanda internazionale e dall’aumento delle esportazioni nelle ultime settimane, che hanno superato le previsioni. Infine, l’Igc evidenzia che i futures dell’avena statunitense sono cresciuti, a causa dalla preoccupazione per il clima sfavorevole che potrebbe danneggiare il raccolto in Canada.
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