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Mais e soia, campagna commerciale parte con un calo dei listini

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L’esordio della campagna commerciale 2016/17 del mais è stato caratterizzato da un sensibile calo dei listini. A ottobre, infatti, i prezzi sono scesi a 167,66 euro/t, il 9,6% in meno rispetto al mese di luglio, quando si attestavano a 185,44 euro/t. Il motivo? L’incremento dell’offerta mondiale, che secondo le stime potrebbe superare il record del 2014, grazie al recupero della produzione negli Usa, in Brasile, nell’Unione Europea e in Ucraina. È quanto emerge dal rapporto “Tendenze” pubblicato dall’Ismea (Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare), relativo al mais e alla soia.

Per quanto riguarda la soia, la quotazione media della campagna 2015/16 è scesa a un valore medio di 353,97 euro/t, l’1,7% in meno rispetto alla precedente annata. L’inizio della campagna è stato caratterizzato da una flessione dei listini all’origine, che sono passati da 386,38 euro/t di luglio 2016 a 350,42 euro/t di ottobre 2016 (-9,3%). Anche in questo caso la dinamica flessiva è dovuta alle stime di crescita dei raccolti mondiali e della buona consistenza delle scorte.

I dati Istat sull’andamento della produzione di mais in Italia, evidenziano una significativa flessione dei raccolti, che nel 2016 dovrebbero fermarsi a circa 6,6 milioni di tonnellate, il 6,7% in meno rispetto allo scorso anno. Secondo Ismea, questo calo va imputato esclusivamente alla riduzione delle superfici investite, dato l’andamento positivo delle rese, che è stato agevolato dalle condizioni meteo favorevoli. Le superfici coltivate con il cereale, infatti, sono scese a poco meno di 656 mila ettari, il 9,8% in meno rispetto all’anno scorso.

L’Istituto comunica che i raccolti italiani di soia dovrebbero restare stabili nel 2016, attestandosi a poco più di 1,1 milioni di tonnellate. Anche in questo caso, si riscontra la crescita delle rese e la riduzione delle superfici coltivate con il legume.

 

Foto: Pixabay

red.