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Import-export: la situazione del primo semestre 2016

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Sulla base della elaborazione fatta da Assalzoo dei dati sull’import ed export diffusi dall’Istat per il primo semestre 2016 per i prodotti che più direttamente interessano il settore mangimistico e zootecnico nel suo complesso risulta la seguente situazione:

Materie prime per mangimi:
per i cereali si assiste a una crescita nel complesso delle importazioni di cereali del 14,5%. Nel dettaglio tuttavia si registra una notevole riduzione degli arrivi di grano tenero (- 32,6%) (che per l’UE arrivano soprattutto da Francia, Ungheria e Austria mentre da Paesi terzi in particolare dal’Ucraina) e un ulteriore marcato aumento delle importazioni di mais (+15,4%), che per circa il 60% proviene da Paesi comunitari (in particolar modo da Ungheria, Francia, Austria, Romania e Slovenia), e di orzo (+18,5%) interamente proveniente dall’UE (soprattutto da Francia, Ungheria e Germania);
per le farine di estrazione da semi oleosi, i cui arrivi sono quasi interamente da Paesi terzi, si assiste ad calo in complesso del – 11,3%. La riduzione riguarda tutte le principali farine tra cui quelle di soia (-12,9% (i cui arrivi sono in prevalenza da Argentina e Paraguay), quelle di girasole (-4,7%) (in arrivo quasi interamente da Russia e Ucraina) e quelle di colza (-34,8%);
per i semi oleosi si evidenzia al contrario un incremento delle quantità importate nel complesso del 18,1%, con in evidenza i semi di soia i cui arrivi, soprattutto da Paesi Terzi, sono cresciuti del 23% (in particolare da Brasile, Stati Uniti e Canada) e soprattutto di girasole le cui importazioni sono aumentate addirittura del +162,7% (in prevalenza da Bulgaria, Ungheria e Slovenia). Una crescita marcata è da segnalare anche per i semi di lino con il + 9,5%;
per le altre materie prime di origine vegetale per mangimi è da segnalare una riduzione in complesso del -6,1% (il segno negativo è trainato dalle polpe di barbabietola diminuite del – 1,7% e dagli avanzi fabbricazione della birra del-3,3%, mentre aumentano del 3,7% il melasso e del 5,1% le crusche;
– per la farina di pesce aumentano le importazioni del 4,4%.

Mangimi composti
le importazioni totali di mangimi composti è lievemente cresciuta del 2,2%, soprattuttoper i minori arrivi di mangimi a base di cerali per animali da reddito (-4,4%).
– Da segnalare, invece una costante crescita delle esportazioni di mangimi che in complesso fanno registrare un balzo in avanti del 19,4%, con un riposizionamento interno che vede una marcata riduzione dell’export di mangimi per animali da compagnia (-11,6%) e un forte aumento invece di mangimi per animali da reddito i cui invii all’estero sono cresciti della metà (+ 47,9%).

Produzioni zootecniche
Bovini: crescono notevolmente le importazioni di animali vivi (+9,1%) e diminuiscono leggermente le importazioni di carni (-1,6%)
Suini: forte aumento degli animali vivi del 21,1% e riduzione delle relative carni del 6,4%)
Pollame: l’unico settore in cui l’Italia mantiene l’autosufficienza produttiva evidenza di fatto scarsi movimenti in import ed export soprattutto di carni. In proposito si registrano tuttavia una riduzione delle importazioni del -12,3% e un incremento delle esportazioni del +8,3%;
Uova: stessa considerazione fatta per le carni di pollame con una riduzione dell’import del – 9,4% e una forte crescita dell’export del + 77,7%;
Latte e formaggi: nel settore lattiero-caserario in riduzione le importazioni di latte (quasi tutti in arrivo dall’UE) e in aumento le esportazioni del +11,3%, mentre per i formaggi in aumento sia gli arrivi (in prevalenza dell’UE) del +5,1% sia le esportazioni del + 4,4%;
Pesce: in aumento le importazioni – soprattutto da Paesi terzi – del +1,8% e in marcato calo le esportazioni del -11.5%

 

Foto: Pixabay

Giulio Gavino Usai