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Prezzi agricoli in rialzo a ottobre

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Anche nel mese di ottobre i prezzi agricoli continuano a salire, confermando il trend positivo registrato nella seconda metà dell’anno. Lo comunica l’Ismea (Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare), evidenziando che a ottobre l’Indice dei prezzi agricoli si è attestato a 114,4 (base 2010=100). Ha quindi registrato un incremento del 2,1% rispetto a settembre e ha ridotto il gap rispetto al 2015: lo scorso mese il calo su base annua si è, infatti, fermato al 4,1%. In confronto allo scorso anno, restano più bassi soprattutto i listini del comparto vegetale (-6,4%), mentre il calo registrato dal settore zootecnico è più lieve e si attesta all’1,2%. Entrambi i comparti, comunque, hanno beneficiato di una congiuntura favorevole.

Anche l’Indice core – che viene calcolato senza includere i prodotti ortofrutticoli, che rappresentano le componenti meno stabili del mercato – mostra una flessione del 3,1% su base annua. Tuttavia, il calo risulta inferiore a quello del 7,1% registrato a settembre.

L’Ismea comunica che persiste la riduzione dei prezzi dei cereali, scesi del 14% a causa, soprattutto, del crollo del frumento (-25,9%). Ma scendono anche i listini del riso e dei cereali minori – l’avena, per esempio, mostra un calo del 34,8%. Scendono anche i listini degli olii e dei grassi vegetali, anche se i ribassi che interessano da tempo l’extravergine si sono ridotti, attestandosi a -5,6%. Tra i prodotti stagionali, il costo degli ortaggi subisce una perdita del 18,1%, mentre le quotazioni della frutta salgono del 6,2%. Appare positiva anche la dinamica annua delle colture industriali, che registrano un aumento dell’8%.

A ottobre i prezzi del comparto zootecnico beneficiano di una congiuntura favorevole per tutte le produzioni, registrando una crescita pari al 2,4% rispetto a settembre. Nel confronto con il 2015, il calo dei prezzi si ferma all’1,2%. Sale, in particolare, il costo del bestiame vivo (+1,2%), sospinto dai rincari dei suini (+18,3%) che bilanciano i deprezzamenti registrati dagli altri allevamenti – bovini, cunicoli, ovi-caprini e volatili. Continua, invece, la flessione dei listini dei prodotti lattiero-caseari (-2,3%), dovuta al calo del prezzo del latte (-7,5%) e dei formaggi molli, fusi e semiduri. Si registra, invece, un consistente aumento delle quotazioni del burro, salite del 40,5%. Infine, anche a ottobre i prezzi delle uova sono fermi su livelli inferiori di circa il 20% rispetto a quelli del 2015.

 

Foto: Pixabay

redazione