Anche se in misura moderata, a settembre i prezzi agricoli continuano a salire. Lo comunica l’Ismea (Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare), precisando che lo scorso mese l‘Indice dei prezzi agricoli si è attestato a 111,8 (base 2010=100), un valore maggiore del 2,1% rispetto ad agosto. Tuttavia il confronto su base annua mostra ancora un calo significativo, pari all’8,6%. Il calo più consistente riguarda i prodotti delle coltivazioni (-13,0%), mentre i prezzi dei prodotti zootecnici hanno mostrato una migliore tenuta (-3,6%). Diminuisce del 7,1% anche l’Indice “core”, che viene calcolato senza includere i prodotti ortofrutticoli, che rappresentano le componenti meno stabili del mercato.
Scendono le quotazioni dei cereali (-18,5%) e degli olii e grassi vegetali (-25,0%). In particolare, il prezzo dell’olio extra vergine d’oliva perde 28,3 punti percentuali. Tra i prodotti più stagionali, calano gli ortivi, per quasi tutte le tipologie di prodotto (melanzane, pomodori, insalate, legumi, patate, radici), con l’eccezione delle zucchine (+8,0%). Positivo invece il confronto annuo per le colture industriali (+8,0%, di riflesso alla risalita del prezzo dei tabacchi), e per i semi oleosi (le quotazioni della soia crescono del 5,6% su base annua).
Il comparto zootecnico beneficia, invece, di una congiuntura relativamente favorevole, per cui i prezzi sono saliti del 3,3% rispetto ad agosto. Scendono le quotazioni del bestiame vivo (-2,2%) per effetto di un generalizzato calo nelle quotazioni di bovini, cunicoli, ovi-caprini e volatili. Crescono, invece, del 13% i listini dei suini.
Calano del 3,2% su base annua le quotazioni dei prodotti lattiero-caseari. I ribassi dei prezzi del latte (-9,0%) e dei formaggi molli, semiduri e fusi, non sono infatti compensati dal rialzo delle quotazioni del burro (+41,2% la variazione annua, sospinta da un rialzo congiunturale del +21,9%). Anche a settembre i prezzi delle uova restano stabili, su livelli inferiori di circa il 20% rispetto a quelli del 2015.
L’Istituto sottolinea che la ripresa congiunturale permette un miglioramento della variazione acquisita dei prezzi agricoli per l’intero 2016. Il confronto con il dato medio del 2015 passa, infatti, dal -7,1% registrato nel mese di agosto al -6,4% rilevato a settembre. Migliora leggermente anche la variazione acquisita calcolata per l’Indice “core”, passata al -6,8%, dal -7,4% di agosto.
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