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Uova, le famiglie italiane ne consumano di meno

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Nei primi otto mesi del 2016 è diminuito il consumo di uova fresche da parte delle famiglie italiane. Tra il 1° gennaio e il 7 agosto 2016 gli acquisti domestici hanno registrato una flessione dell’1,8% rispetto allo stesso periodo del 2015. È quanto emerge dal rapporto: “Tendenza degli acquisti domestici di uova fresche nei primi 8 mesi del 2016” pubblicato dall’Ismea (Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare).

L’Istituto evidenzia che il calo appare significativo perché le uova sono tra i pochi prodotti caratterizzati da un “indice di penetrazione negli acquisti degli italiani” pari al 100%: significa che tutte le famiglie le comprano almeno una volta l’anno. Inoltre, le uova sono stante anche le uniche a resistere alla flessione dei consumi dei prodotti proteici (carni, salumi, formaggi e latticini) che si è verificata lo scorso anno.

A influenzare la scelta degli italiani di comprare le uova, secondo l’Ismea, sarebbero state due variabili: il prezzo e la comunicazione, ritenuti i principali “driver di acquisto”. Solo la metà dei consumatori, infatti, compie una scelta basata sulla tipologia di allevamento di provenienza – a terra o in gabbia. Il restante 50% non è, invece, in grado di specificare la provenienza delle uova acquistate.

L’analisi delle tendenze dei singoli segmenti evidenzia che nel 2016 si è registrato un sostanziale ridimensionamento degli acquisti delle uova allevate a terra, diminuiti del 5,6%. Questo segmento merceologico rappresenta oltre il 31% delle uova acquistate e nel 2015 aveva segnato una performance positiva, crescendo dell’1,8%. Aumentano, invece, gli acquisti di uova di cui il consumatore ignora l’allevamento di provenienza (+4,2%). Diminuiscono, infine, gli acquisti delle uova vendute sfuse, scesi del 13,5%.

 

Foto: Pixabay

red.