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Prodotti agroalimentari, consumi domestici ancora in calo

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Nel secondo trimestre 2016, la spesa delle famiglie per gli acquisti agroalimentari è diminuita ulteriormente. È quanto emerge dal rapporto: “Consumi alimentari – I consumi domestici delle famiglie italiane”, pubblicato da Ismea (Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare), secondo cui nel primo semestre 2016 la spesa si è ridotta dell’1,2% rispetto ai primi sei mesi del 2015.

Secondo l’Istituto, questa flessione è il riflesso di un mercato incerto, dove l’inflazione ha in parte celato, per alcune tipologie di prodotto, la riduzione delle quantità acquistate. L’Ismea rileva che la crescita del potere di acquisto delle famiglie, tornato ad aumentare per la prima volta dal 2008, ha interessato solo in parte i generi alimentari, che rappresentano il 17,7% del totale dei consumi delle famiglie residenti. Si tratta di un valore del 10% inferiore rispetto ai livelli pre-crisi del 2008-2009.

Il rapporto evidenzia che nel primo semestre 2016 la tendenza degli acquisti resta negativa per molti comparti, soprattutto per i prodotti proteici, che rappresentano un terzo della spesa totale per l’agroalimentare. Gli unici settori che hanno riportato un trend di crescita positiva, nel primo semestre 2016, sono stati quello dei prodotti ittici e quello della frutta.

Le maggiori contrazioni sono state registrate, invece, dai prodotti carnei, la cui spesa, in forte contrazione già nel 2015, mostra una flessione di pari entità anche nei primi sei mesi del 2016. La spesa destinata ai prodotti del settore, infatti, ha registrato una contrazione tendenziale complessiva del 6,1%, che ha investito tutti i segmenti: dunque non più solo le carni rosse, ma anche quelle bianche. Questa dinamica sta portando a un’erosione progressiva della quota di spesa destinata al comparto, passata dall’11,2% del 2014 al 10,5% del 2016, con una riduzione della sua importanza relativa sulla spesa alimentare complessiva.

 

Foto: Pixabay

red.