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Prezzi agricoli, in calo anche a giugno

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Registrato a giugno un ulteriore ribasso dei prezzi agricoli. Lo comunica l’Ismea (Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare), evidenziando che l’Indice dei prezzi agricoli si è fermato a 105,8 (base 2010=100), registrando una flessione del 2,1% rispetto a maggio e del 3,7% rispetto al mese di giugno 2015.

L’Indice “core” – calcolato senza includere i prodotti ortofrutticoli, che rappresentano le componenti meno stabili del mercato – risulta più alto dello 0,9% rispetto a maggio, ma mostra una flessione del 6% su base annua, a causa del deprezzamento di frumento, olio d’oliva, latte e avicoli.

Entrando nel dettaglio, i prezzi del comparto zootecnico registrano un aumento dell’1,4% rispetto al mese precedente, ma sono diminuiti del 4,6% rispetto a giugno 2015. Il calo dei listini riflette il deprezzamento di tutti i prodotti, ma in particolare di quelli delle uova, diminuiti del 14,7% rispetto a giugno 2015, e di quelli relativi a latte e derivati, scesi del 7,2% a causa del calo dei prezzi del burro e dei formaggi molli e semiduri.

Le quotazioni del settore vegetale risultano in calo del 6% rispetto a maggio e del 2,7% rispetto a giugno 2015. Secondo l’Ismea, la flessione annua riflette la riduzione del 4% del prezzo dei cereali (per lo più determinato da ribassi di frumento e riso) e del 29,6% dei listini degli oli e dei grassi vegetali, la cui portata è stata limitata dalla lieve crescita delle tariffe delle altre coltivazioni. In particolare, i listini della soia e delle altre oleaginose segnano una crescita del 9,2% su base annua. Positivo anche a giugno, come nei mesi precedenti, l’andamento delle colture industriali, che registrano una crescita di 8 punti percentuali rispetto a giugno 2015, soprattutto per la crescita dell’11% del prezzo del tabacco.

Rispetto al mese precedente, restano sostanzialmente stabili i prezzi di vini, oli e colture industriali. Restano sugli stessi valori di maggio anche le quotazioni dei cereali, dove le variazioni positive del mais hanno compensato quelle negative del frumento. Variazioni negative si evidenziano, invece, per i prodotti frutticoli e, soprattutto, orticoli, mentre i prezzi dei semi oleosi sono aumentati del 4,3% rispetto a maggio.

Foto: © berc – Fotolia.com

redazione