Home Economia Tetto alle colture per biocarburanti. Dibattito aperto al Parlamento europeo

Tetto alle colture per biocarburanti. Dibattito aperto al Parlamento europeo

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Braccio di ferro nel Parlamento europeo sul tetto alla produzione di biocarburanti derivati da colture agricole. Alcuni membri sono fermi al 7%, Stati come Francia e Spagna minacciano il veto per qualsiasi percentuale inferiore. Ulteriore terreno di scontro è se includere o meno nelle disposizioni legislative l’Iluc, acronimo per ‘indirect land use change’, una sorta di cambio di ‘destinazione d’uso’ dei terreni per la produzione di biomasse (ad esempio le foreste possono essere trasformate in terreni agricoli per soddisfare la produzione di alimenti e foraggio). La metodologia dietro l’Iluc è messa sotto accusa da alcune lobby del settore agricolo europeo per la sua scarsa evidenza scientifica. Secondo loro introdurla nella politica legislativa potrebbe colpire i ricavi delle aziende agricole e incidere sull’occupazione rurale nelle regioni meno produttive.  

I biocarburanti più importanti sono il bioetanolo, prodotto dallo zucchero e dai cereali, e il biodisel, derivato dagli oli vegetali; sono biocarburanti di prima generazione, ovvero derivati dai terreni agricoli altrimenti usati per produrre alimenti e foraggio. L’International Food Policy Research Institute stima che il biodisel abbia un impatto Iluc molto alto. Secondo queste lobby unite nel CopaCogeca, fissare un tetto è un provvedimento sbagliato che può minacciare la stabilità dei mercati agricoli: la proposta della Commissione di mettere un tetto al 5% per i biofuel di prima generazione può portare a una riduzione di un terzo delle superfici per la coltivazione di colza e a turbolenze nei mercati di cereali e zucchero. Da gruppi di agricoltori e dal settore dei biocarburanti arriva dunque la richiesta di portare all’8% almeno la quota di biocarburanti prodotti da colture arabili entro il 2020.

Il settore mangimistico guarda con favore le forme di sviluppo tecnologico e industriale legate al mondo agricolo, con un faro preciso: evitare di mettere di pregiudicare la destinazione di produzione cerealicola per la produzione di mangimi – tassello fondamentale per la catina alimentare animale e, di conseguenza, umana.

 

Foto: Pixabay

Vito Miraglia