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Bovini e suini: novembre all’insegna della debolezza

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Il mese di novembre si apre con quotazioni ancora stabili per i broutards francesi, caratterizzati un’offerta in aumento per via delle condizioni climatiche in progressivo peggioramento che stanno inducendo gli allevatori d’oltralpe a vendere. La domanda italiana invece rimane stabile, per cui nelle prossime settimane si potrebbe avere qualche lieve cedimento. È quanto emerge dal bollettino settimanale di Ismea dedicato ai mercati e ai prezzi. Per il comparto dei bovini da macello, prezzi ancora cedenti per manze, vacche e vitelloni. Ad una domanda segnalata in crescita fa capo un’offerta di capi di buona qualità che sta diminuendo, per cui gli operatori prevedono ed auspicano a breve una inversione di tendenza. Nel mercato delle carni – si legge nelle eleborazione dell’Istituto -, si registra una lieve ripresa delle quotazioni dei tagli di vitello e vitellone, da imputare ad un’offerta che al momento è in calo e a cui si contrappongono una domanda stabile e macellazioni in linea con la stagione.

 

 

Il comparto dei suini di allevamento si aprie in calo anche all’inizio di novembre, come si evince dalle stime raccolte da Ismea. Stazionari i magroni di 80/100 kg. Per i suini da macello la settimana ha registrato ancora il segno positivo chiudendo la quotazione a 1.42/1.43euro/kg. A fine settimana la Borsa di Parma ha espresso, dopo il non quotato della scorsa, prezzi indicativi con la quotazione per la taglia classica a 1.42euro/kg. La rilevazione della CUN per la prossima settimana segna comunque un andamento sostanzialmente stabile. Anche questa rilevazione è stata decisa dal Segretario con un prezzo stabilito tenendo conto delle richieste espresse dalle controparti e che si aggira fra 1.417 e 1.427 euro/kg. La rilevazione dei tagli ha segnalato un andamento assolutamente stabile e questa situazione di calma nel comparto dei tagli influenza l’andamento del vivo pur in un contesto di relativo equilibrio di domanda e offerta. Il comparto suinicolo sta attraversando ancora un periodo di crisi nonostante i dati dell’export siano ancora positivi, ma non più in grado di compensare la grave situazione interna

 Foto: Pixabay

co.col.