Aumenta il ricorso all’importazione di cereali, che insieme a semi oleosi e farine, hanno fatto registrare, nel periodo gennaio-agosto un +21%, pari a circa 2,2 milioni di tonnellate in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. È quanto emerge dai dati elaborati da Anacer, dai quali emerge anche che gli incrementi di import più rilevanti riguardano tutte le tipologie: granella (+2,1 mio/t), grano duro (+838.000 t), granturco (+771.000 t) e grano tenero (+448.000 t). Un aumento, anche se molto più modesto, per le esportazioni nello stesso periodo dell’anno di cereali italiani verso l’estero: 64.000 tonnellate (+2,5%) in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Vendite in aumento per i cereali in granella (+24.000 t; pari a +12,2%) e dei prodotti trasformati dei cereali (+29.000 t; +6,7%). Diminuiscono invece, secondo i dati Anacer, le esportazioni dei mangimi a base di cereali.
Dal punto di vista della bilancia commerciale, aumenta naturalmente il rosso: l’export ha raggiunto un controvalore negli otto mesi monitorati pari a 3.719,7 milioni di euro (3.537,6 nel 2013), mentre le vendite hanno fruttato 2.035,3 milioni di euro (2.032,4 nel 2013). La forbice del saldo valutario si allarga e nel periodo è pari a -1.684,4 milioni di euro, contro -1.505,2 milioni di euro nel 2013.
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