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Bovini brasiliani, la produzione raddoppierà entro il 2023

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Entro i prossimi 10 anni la produzione brasiliana di carni bovine è destinata a raddoppiare: la stima è stata effettuata dal Rabobank’s Food and Agribusiness Research and Advisory group (FAR) della banca olandese Rabobank, secondo cui l’intensificazione della produzione da parte degli allevatori brasiliani è la risposta alla crescente domanda globale di consumo di carne e permetterà al Brasile di rafforzare ulteriormente la propria posizione di Paese tra i più grandi esportatori di carne bovina al mondo. I dati arrivano dall’ultimo report stilato da Rabobank, “Beefing up in Brazil: Feedlots to Drive Industry Growth”, in cui viene sostenuto che il bestiame bovino brasiliano, che attualmente conta 4,5 milioni di capi, sarà in grado di arrivare entro il 2023 a 9 milioni di capi, aumentando la produzione di carne bovina a ritmo di 2,5 milioni di tonnellate all’anno.

 

Aumentare la capacità degli allevamenti significa anche aumentare l’efficienza nella produzione dei mangimi per provvedere all’alimentazione del bestiame: e secondo Rabobank anche in questo settore il Brasile non sarà da meno, poiché ha “potenziali senza precedenti per espandere la produzione di mais e soia”. Il risultato di tutto questo processo dovrebbe dare, secondo gli esperti, capi di bestiame più pesanti ma più giovani di quelli allevati attualmente.

 

Ad oggi il Brasile è il secondo più grande produttore di carni bovine al mondo e il più grande esportatore. Tuttavia l’industria brasiliana della carne risulta essere relativamente inefficiente rispetto agli standard mondiali, con parametri di produttività e di rendimento inferiori alla media, suggerendo che esistono significative opportunità di miglioramento. Come spiega l’analista di Rabobank Adolfo Fontes, “i miglioramenti attesi in termini di produttività e di qualità nel settore delle carni bovine aiuteranno il Brasile a rafforzare la propria presenza all’interno dei più importanti mercati di esportazione come accade per l’Europa, il Giappone e la Corea”.

m.c.