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Soia: i prezzi non si abbasseranno per tutto il 2014

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I prezzi della soia negli Stati Uniti sono rimasti “straordinariamente alti” fino a tutta la prima metà del 2014, e né le prospettive di raccolto record stimate negli stessi Stati Uniti per quest’anno, né le rese record appena registrate in Sud America sono riuscite a farli abbassare. A spiegarlo è Graydon Chong, senior analyst di Rabobank, fornitore di servizi finanziari olandese.

A causa dell’aumento della domanda interna e delle esportazioni, secondo le stime le scorte statunitensi del legume dovrebbero diminuire dell’11%, complicando gli effetti di un percorso – ormai pluriennale – di raccolti scarsi. Secondo l’esperto, comunque, fino a quando le scorte di soia saranno sufficienti a soddisfare l’attuale domanda del legume – sia attraverso le importazioni che mediante le rese dei nuovi raccolti – i prezzi rimarranno alti. A confermare le ipotesi di Chong è il Chicago Board of Trade (CBOT), secondo cui nonostante l’aumento delle rese di soia a livello mondiale – grazie soprattutto ai 156 milioni di tonnellate ottenute dal raccolto sudamericano – i prezzi della soia non scenderanno, continuando a divergere da quelli di mais e grano, attualmente in calo.

 

Per registrare qualche novità nei prezzi della soia bisognerà attendere il prossimo anno. Secondo le ipotesi di Chong, i prezzi della soia registrati nel 2014 sono notevolmente superiori a quelli che saranno i prezzi del 2015: l’abbassamento sarà guidato dalla prospettiva di rese record dovute alla semina eccezionale di quest’anno, che secondo le stime dovrebbe arrivare a coprire 81,5 milioni di acri.

Foto: Pixabay

red.