Home Economia Lotta allo spreco al cibo: “Troppi errori di strategia politica”

Lotta allo spreco al cibo: “Troppi errori di strategia politica”

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“Oggi il tema dello spreco del cibo è un problema di strategia politica che manca, di errori politici e anche di una perversa costruzione dei prezzi del cibo”. È quanto ha affermato il viceministro delle Politiche Agricole Andrea Olivero intervenendo al seminario “Ridurre le eccedenze e lo spreco nella filiera agroalimentare: quali strategie?” organizzato dall’Inea, l’Istituto nazionale di economia agraria in occasione, il 5 giugno, della giornata dell’ambiente. “Siamo in un contesto di risorse limitate, e anche se non ci sono più i problemi rilevanti del passo, come le grandi carestie, siamo di fronte a un nuovo tema che è quello del contrasto allo spreco – ha detto Olivero – con 4 milioni di persone nel nostro paese, 1 milione circa di famiglie, che non riesce ad alimentarsi a sufficienza”.

 

Per questo il problema, secondo il viceministro, va affrontato a partire dalla “filiera alimentare e dalla distribuzione” cercando di trovare un equilibrio. “Nei decenni passati abbiamo assistito ad un errore drammatico per il settore alimentare – ha affermato Olivero – quello della distruzione delle derrate alimentare per calmierare i prezzi. Mai il mondo agricolo aveva prodotto per distruggere”. Per far fronte a questo problema, ha detto, “dobbiamo responsabilizzarci e far convergere le forze nel contrasto alla spreco – ha ribadito il viceministro – abbiamo le soluzioni tecniche per farlo”, facendo riferimento anche ad alcuni strumenti presentati nel corso del Convegno, come il programma nazionale di prevenzione dello spreco, il Pinpas, la cui presentazione è stata affidata al professor Andrea Segrè dell’Università di Bologna. “La questione sociale deve diventare centrale nel mondo agricolo – ha affermato il professor Giovanni Cannata, Commissario Inea – confermando il lavoro di Rete, rafforzando le relazioni dell’Istituto con la società e con le istituzioni”.

 

Foto: Pixabay

Cosimo Colasanto