Home Economia Prezzi alimentari nell’indice Fao: scende il latte, salgono cereali e carne

Prezzi alimentari nell’indice Fao: scende il latte, salgono cereali e carne

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La Fao ha pubblicato oggi anche il suo rapporto mensile Food Price Index (Indice dei prezzi alimentari), che ha registrato una media di 209,3 punti nel mese di aprile, un calo di 3,5 punti, ovvero dell’1,6 per cento, rispetto a marzo, e di 7,6 punti, il 3,5 per cento, rispetto all’aprile 2013. Questo calo del mese scorso è in gran parte da addebitarsi al forte calo dei prezzi del latte, ma anche lo zucchero e gli oli vegetali sono diminuiti. Al contrario, i cereali e prezzi della carne sono leggermente più sostenuti.

Carne e latticini

Si prevede che nel 2014 la produzione di carne e quella lattiera aumenteranno. Per la produzione mondiale di carne si prevede una crescita modesta, attestandosi a 311,8 milioni di tonnellate, un aumento dell’1,1 per cento rispetto al 2013, riflettendo la crescita nei paesi in via di sviluppo, che sono la principale causa della crescente domanda globale.

Ci sono tuttavia marcate differenze nel commercio tra le diverse varietà di carne, con bovini e carne di pollame in ripresa e carni ovine e suine in declino. Il pollame rimane il principale prodotto scambiato, rappresentando il 43 per cento del mercato totale, seguito rispettivamente da carne di manzo, di maiale e di montone. Mentre i prezzi internazionali delle carni sono rimasti a livelli storicamente elevati sin dall’inizio del 2011, senza alcun segno di una diminuzione complessiva, i prezzi internazionali del latte sono diminuiti in marzo e aprile, registrando livelli vicini a quelli di un anno fa. Per il commercio del latte si prevede un aumento dell’1,8 per cento, raggiungendo 69 milioni di tonnellate, trainato principalmente dalla crescente domanda proveniente dall’Asia.

Prodotti ittici

La ripresa economica in mercati tradizionali come Stati Uniti e Unione Europea, sta incrementando la domanda complessiva di pesce e prodotti ittici, insieme all’interesse da parte di economie emergenti, come il Brasile e il Messico. Questa domanda, insieme alle difficoltà di approvvigionamento per un certo numero di specie d’allevamento e di specie selvatiche, ha fatto aumentare livello generale dei prezzi. Ancora una volta, il clima potrebbe avere un’influenza, come nel caso del El Niño, che potrebbe ridurre alcune catture in Sud America. Tra le specie più popolari vi sono il salmone, i gamberetti, il pangasio e la tilapia per quanto riguarda la pesca d’allevamento, e gamberetti, calamari, polpi e aringhe per la pesca di cattura. I prezzi si sono parzialmente attenuati per il tonno, lo sgombro e il merluzzo.

 

Foto: Pixabay

Redazione